Lattuca e la regione spieghino i pericoli degli ordigni inesplosi nel fiume Montone

bomba ordigno bellico

«Le notizie pubblicate sui media questa mattina informano che i lavori sul fiume Montone sarebbero stati interrotti a causa, secondo il presidente della Provincia, di ordigni bellici ritrovati. Ritengo che il Presidente Lattuca, dopo aver consumato il consueto rito dello scaricabarile con il governo, reo di aver incaricato attraverso la struttura commissariale dell’ingegner Curcio l’azienda Sogesid a suo avviso inadeguata, potrebbe spiegare ai cittadini che come il sottoscritto frequentano gli argini del fiume Montone se esistano pericoli causati dalla presenza dei citati ordigni ed anche se di questo pericolo erano informate le maestranze impiegate per mesi a tagliare gli alberi lungo il fiume» si chiede Raffaele Acri vicecoordinatore del Quartiere Resistenza.

«Lattuca non ha spiegato a chi spetta portare via le cataste di tronchi ancora ammucchiate lungo gli argini. Chissà se anche l’opposizione in Consiglio comunale sempre pronta al question time ed alla salvaguardia dei lavoratori, fosse a conoscenza del pericolo incombente e se volesse, magari con il capogruppo in consiglio provinciale, chiedere maggiori informazioni sulla vicenda, evitando così che qualcuno possa pensare ad un legame con il motivo per il quale abbiano evitato di avvicinarsi al fiume Montone, durante l’ultima sortita collettiva nella zona, scegliendo di restare accortamente all’interno della recinzione del parco urbano» conclude Raffaele Acri.

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