
«Lo avevamo previsto e purtroppo i numeri lo certificano. Il caos e la disorganizzazione con cui il Comune ha gestito il trasferimento temporaneo di alcuni servizi bibliotecari, nelle more degli interventi di recupero di Palazzo del Merenda, hanno comportato una significativa riduzione della fruibilità e della qualità del servizio, cui ha fatto riscontro un’importante contrazione del numero dei prestiti. Come emerge dai nostri accessi agli atti, nel 2024 le biblioteche di Forlì hanno dato in prestito complessivamente 53.347 volumi. Al contrario di quanto affermato dal vicesindaco in Consiglio comunale, si tratta di un dato in calo del 15% su quello dell’anno precedente quando, sommando i volumi della biblioteca “Saffi” e delle biblioteche decentrate, i libri dati in prestito erano stati 62.437» è l’attacco del Gruppo Consiliare del Partito Democratico forlivese.
«E pensare che sono anni che si sa che i lavori su Palazzo del Merenda avrebbero comportato la necessità di spostare alcuni servizi bibliotecari. C’era quindi tutto il tempo per programmare e organizzare una soluzione che permettesse, al momento dell’avvio dei lavori sul palazzo, di disporre di uno spazio alternativo adeguato, senza dover ricorrere all’utilizzo di una sede decentrata per ragazzi. Si aggiunga che, a causa del mancato rispetto dei tempi, la biblioteca a giugno sarà nuovamente spostata, transitoriamente e per pochi mesi, a palazzo Romagnoli, per poi tornare a palazzo del Merenda, determinando con ciò ulteriori disservizi e un forte spreco di soldi. I dati forniti dal Comune sul volume dei prestiti, rilevano inoltre un problema ancora più rilevante se si prendono a riferimento i numeri del 2019, anno di insediamento della prima Amministrazione Zattini, quando i prestiti furono 88.434. Anche escludendo gli anni della pandemia, si tratta di una cifra alla quale non ci si è mai più avvicinati, arrivando al massimo ai 62.437 volumi dati in prestito nel 2023. Il confronto con il 2024 segnala un calo del 40% in cinque anni» insistono i Dem.
«Si tratta di un problema strutturale, che va ben oltre il caos sulle sedi e si connota come questione di politiche culturali evidentemente non in grado di intercettare in maniera positiva l’interesse e le esigenze dei cittadini. Se è legittimo che ogni amministrazione modifichi gli orientamenti e le scelte portati avanti da quelle precedenti, qualora non li condivida, nel caso del servizio bibliotecario di Forlì, la Giunte Zattini hanno smontato quanto fatto in precedenza senza però costruire al contempo, nonostante siano ormai trascorsi ben 6 anni, alcuna risposta strutturale e di politica culturale alternativa» conclude il Gruppo consiliare Partito Democratico.