La Bruna: «L’obbligo di assicurarsi contro le calamità naturali è iniquo»

cesena alluvione 16 maggio

La Democrazia Cristiana della provincia di Forlì-Cesena rileva nell’obbligo di assicurassi contro le calamità naturali che scatta il prossimo 31 marzo a carico delle attività economiche un’imposizione iniqua e ingiusta. «Iniqua perché impone un costo a tutti anche a quelle attività che vivono in una realtà a bassissimo rischio che sono tante. Ingiusta perché questa imposizione malleva la Regione e i Comuni dalla propria responsabilità oggettiva. È la pulizia degli alvei fluviali, dei fossi e delle fognature stradali (non vanno dimenticati i canali tombinati) che prevalentemente allevia il rischio alle alluvioni essendo che è legato al cattivo deflusso delle acque, non solo, anche al cattivo controllo del territorio a seguito di una inadeguata protezione come si faceva 30/40 anni fa, battendo pali a profilo dei pendii montani per contenerne le franosità.
È ovvio che obbligare le aziende ad assicurarsi toglie responsabilità ai vari enti in particolare dal rischio risarcimento» è l’analisi di Daniele La Bruna Coordinatore Segreteria Provinciale Democrazia Cristiana.

«Senza dimenticare – aggiunge – che la responsabilità degli enti è rivolta anche al controllo degli alberi e alle loro pessime condizioni di mantenimento. Non vengono più potati sistematicamente. Interventi necessari a contenere il rischio che cadano al primo temporale o che si stacchino dei rami. Noi della DC pensiamo che le aziende hanno l’obbligo di proteggere i propri investimenti e le proprietà, ed è per questo che difficilmente accade che all’interno delle proprietà sia il verde che le fogne siano un rischio. Tutto ciò avviene grazie a una manutenzione responsabile e costantemente attiva, per altro imposta da regole comunali e regionali e non necessitata dall’obbligo assicurativo considerato che è una tutela già ampiamente usata. È cosi palese che l’obbligo è utile solo a deresponsabilizzare gli enti pubblici dal rischio di risarcire i danni cagionati della propria (a pensar male) colposa incuria».

«Come Democrazia Cristiana siamo convinti che gli enti pubblici debbono tutelare i propri cittadini ponendo attenzione e rispettando verso il territorio anche con un’assicurazione che copra i danni catastrofici a causa della mancata attenzione. Nel nostro pensiero democratico ha spazio la convinzione che gli enti debbano porre maggiore attenzione hai propri obblighi tutelari nei confronti della propria comunità, obblighi che comprendono di assicurare le eventuali proprie mancanze. È per questo che riconosciamo necessaria una polizza che copra e garantisca i danni catastrofali riconducibili alla responsabilità dei vari enti. Una polizza che garantisca il pagamento immediato delle prime spese, quelle necessarie per affrontare la pulizia e riattivazione all’agibilità degli spazi, senza dimenticare anche il celere ristoro del danno patito» conclude Daniele La Bruna coordinatore della Segreteria Provinciale della Democrazia Cristiana.

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