Rinnovato il protocollo tra IOR e Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna

rinnovato protocollo tra IOR e Ufficio Scolastico Regionale

Nessuno dev’essere lasciato indietro a causa di una diagnosi difficile e complessa quale quella di una patologia oncoematologica, men che meno se si tratta di uno studente o di una studentessa nel pieno del proprio percorso scolastico. È con questo spirito che Istituto Oncologico Romagnolo (IOR) e Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna (USR-ER) hanno rinnovato il protocollo d’intesa per garantire il diritto allo studio degli alunni e delle alunne con problematiche oncologiche.

In base all’intesa lo IOR si impegnerà infatti a mettere a disposizione le risorse economiche per l’attivazione dei progetti di istruzione domiciliare proposti dalle scuole e per garantire l’istruzione in ospedale, in modo che i giovani pazienti non restino indietro con lo sviluppo del percorso scolastico. L’accordo prevede un impegno per il prossimo triennio e permetterà, dunque, agli studenti e alle studentesse affetti da patologie oncologiche che, per motivi di salute o di immunodepressione, non possono spostarsi dai reparti o da casa, di restare al passo con la classe, con la finalità di non maturare lacune dal punto di vista educativo e didattico.

Il progetto che unisce IOR e Ufficio Scolastico Regionale conferma il comune spirito di collaborazione con il rinnovo dell’intesa sancita nel 2018. Agli esordi l’azione è nata con l’attivazione da parte dell’Istituto Oncologico Romagnolo del progetto “La Scuola a Casa” dopo la richiesta pervenuta all’organizzazione non-profit da parte della dott.ssa Samanta Nucci, psiconcologa del reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale “Infermi” di Rimini, Centro di Riferimento in Romagna per la cura dei pazienti e delle pazienti oncologici appartenenti alle fasce d’età più giovani. A sua volta la dott.ssa Nucci aveva raccolto il desiderio di una madre, insegnante, fortemente determinata affinché il figlio non rimanesse indietro rispetto ai coetanei che frequentavano la classe prima di un Liceo di Riccione nonostante una diagnosi di leucemia linfoblastica acuta. Le scuole hanno come riferimento per garantire il Diritto allo studio dei pazienti ammalati già dal 2000 attività correlate alle “Linee di indirizzo nazionali sulla scuola in ospedale e l’istruzione domiciliare”. Pertanto, le istituzioni scolastiche dispongono di risorse, annualmente assegnate dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, per il tramite degli Uffici Scolastico Regionali, che sono integrate dall’impegno dell’Istituto Oncologico Romagnolo.

L’Ufficio Scolastico Regionale si impegna alla diffusione dell’Intesa agli istituti presenti all’interno del territorio di competenza dell’AUSL Area Vasta Romagna. «Come l’oncologia si è evoluta nel tempo, dando un’importanza sempre maggiore alla qualità di vita della persona ammalata, così si è evoluta anche la mentalità del genitore – spiega Fabrizio Miserocchi, direttore generale IOR – i professionisti della cura ci confermano come mamme e papà siano molto interessati al futuro che possono avere i loro figli e chiedono spesso se e in che modo potranno continuare a seguire il programma scolastico, cosa che un tempo era invece vista come sacrificabile sull’altare del “basta che guarisca, poi ci penseremo”. Ci è stato fatto rilevare a più riprese quanto sia importante garantire a questi ragazzi e ragazze di seguire il programma dei coetanei sani a prescindere dalla loro malattia. I pazienti sono costretti a vivere in isolamento a causa delle basse difese immunitarie, le degenze sono lunghe, e anche quando vengono dimessi non possono subito tornare alla vita di tutti i giorni. Non vivere la quotidianità per un adolescente è una sofferenza e lo fa sentire, almeno momentaneamente, escluso. Questa è la parola chiave: esclusione. Dobbiamo evitare, per quanto possibile, che questi ragazzi e ragazze sentano di avere opportunità diverse rispetto a quelle dei coetanei sani; dobbiamo permettere loro, una volta guariti, di rientrare in classe senza dover rincorrere gli altri che nel frattempo sono andati avanti col programma; dobbiamo garantire loro un domani con le medesime opportunità di chi non ha affrontato un cancro».

«Nella certezza che per ciascuno studente o studentessa il diritto allo studio sia indispensabile quanto quello alla cura – afferma il direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna, Bruno Di Palma – la consolidata collaborazione con lo IOR, anche alla luce degli esiti positivi della precedente esperienza, ci permette di estendere le garanzie inerenti il diritto allo studio nei confronti di studenti e studentesse con problemi di salute, tramite la sottoscrizione di un’intesa finalizzata a garantire la miglior qualità di vita ai pazienti di oncoematologia in età scolastica. Ringraziamo pertanto lo IOR per la disponibilità delle risorse rese disponibili, certi che il rapporto interistituzionale con le scuole del territorio favorirà una maggiore capacità da parte delle scuole di andare incontro alle necessità di personalizzazione degli apprendimenti per gli studenti. Nell’ottica della collaborazione e cooperazione sinergica con lo IOR e per consentire un’ampia diffusione delle possibilità che l’intesa con la suddetta istituzione offre – conclude Bruno Di Palma – l’USR si impegna, altresì, ad avere una funzione di raccordo tra le Istituzioni scolastiche e l’Istituto Oncologico Romagnolo, coerentemente con la massima attenzione alle specifiche esigenze degli studenti che caratterizza le proposte didattiche delle scuole dell’Emilia-Romagna».

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