Sanità pubblica al centro del DEFR. Ancarani: «Un impegno concreto per un sistema più equo»

Valentina Ancarani in Regione

Con l’approvazione del Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR), la Regione Emilia-Romagna conferma la centralità della sanità pubblica come asse strategico per il futuro. Un sistema sanitario “più vicino alle persone, capace non solo di curare, ma di prevenire, innovare e rispondere ai nuovi bisogni di salute della comunità”: è quanto ha dichiarato in aula la consigliera regionale Valentina Ancarani del Partito Democratico, intervenuta nella discussione sul DEFR 2025. “La salute è un diritto inviolabile dell’individuo e un interesse primario della collettività – ha affermato Ancarani – e investire nella sanità significa migliorare la qualità della vita, rafforzare l’equità di accesso alle cure, valorizzare le professionalità e rendere più efficiente l’intero sistema”.

Tra le priorità delineate nel documento: il consolidamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), il rafforzamento dell’integrazione tra ospedale e territorio, la sostenibilità economica, la prevenzione come primo atto di cura e la promozione della salute in sinergia con enti locali, scuole, luoghi di lavoro e associazioni. Particolare attenzione è stata dedicata al benessere psicologico, in particolare tra i giovani. “Il rafforzamento dei Dipartimenti di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche e il potenziamento del supporto psicologico fino ai 26 anni sono azioni che vanno nella giusta direzione – ha sottolineato – ma serve anche un impegno culturale per riconoscere la salute mentale come parte integrante della salute pubblica”.

Al centro dell’intervento anche l’emergenza dell’antimicrobico-resistenza, definita “una pandemia silente dei batteri che risultano sempre più resistenti alle terapie farmacologiche” che in Italia provoca ogni anno 12.000 decessi e costa al sistema sanitario oltre 2 miliardi di euro. “In assenza di interventi efficaci, rischia di diventare la prima causa di morte nel nostro Paese entro il 2050”. La valorizzazione del personale sanitario e sociosanitario rappresenta un punto fermo della strategia regionale. “Non è solo una questione retributiva, ma di condizioni di lavoro, formazione, sicurezza, dignità professionale e politiche abitative”, ha precisato Ancarani, ribadendo anche la necessità di rafforzare il legame tra sanità e università per formare nuovi professionisti e trattenere i talenti.

Ampio spazio è stato dedicato alla ricerca e all’innovazione. “L’Emilia-Romagna ha l’ambizione e le competenze per diventare un polo di eccellenza nazionale e internazionale – ha dichiarato – e per questo puntiamo sull’integrazione tra università, IRCCS e aziende sanitarie, sulla cooperazione europea e sull’attrazione di talenti ad alta specializzazione, come previsto dalla legge regionale 2/2023. In questa ottica di interconnessione vogliamo rafforzare la ricerca puntando ad investimenti pari al 3% del PIL.”

Quanto alla riorganizzazione della rete ospedaliera, il DEFR prevede un’ottimizzazione fondata su equità, appropriatezza e piena integrazione con il territorio. I CAU (Centri Assistenza Urgenza) sono stati indicati come presidi efficaci nella gestione delle urgenze a bassa complessità. “I dati raccolti finora ci offrono una valutazione complessivamente positiva e confermano l’importanza di questi strumenti”.

Ancarani ha posto l’accento anche sulla Rete Oncologica e sulle nuove frontiere terapeutiche, come terapie cellulari e geniche, radiofarmaci e diagnostica molecolare. “Solo attraverso microreti di prossimità e gruppi multidisciplinari possiamo garantire accesso equo e sostenibilità.” Tra gli strumenti ritenuti fondamentali per garantire accessibilità e continuità delle cure: telemedicina, digitalizzazione, Fascicolo Sanitario Elettronico. Il DEFR conferma inoltre l’impegno ad accompagnare la realizzazione degli investimenti previsti dal PNRR: non solo nuove strutture (ospedali, Case e Ospedali di Comunità), ma anche l’adeguamento di quelle esistenti. “Il DEFR – ha concluso Ancarani – ci offre una visione chiara del futuro della sanità regionale: un sistema più giusto, innovativo e sostenibile. Ma perché questa visione diventi realtà, serve un impegno costante da parte di tutti: istituzioni, professionisti sanitari, comunità scientifica e cittadini”.

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