Una diga di legname minaccia il ponte Ca’ Baccagli, già danneggiato nel 2023

Il ponte Ca' Baccagli ostruito

Ponti che dopo ogni intensa precipitazione si tramutano in dighe di tronchi e legname portati dalle piene fluviali. Una triste e ormai consueta fotografia che continua a testimoniare la fragilità del territorio romagnolo segnato da fenomeni meteorologici estremi ormai ricorrenti. Succede anche a Meldola, dopo che le piogge di venerdì 14 marzo hanno ingrossato il Bidente, addossando in particolare un’importante catasta di detriti ai piloni del ponte sulla strada San Colombano-Castelnuovo, in località Ca’ Baccagli: un’infrastruttura che già nel maggio 2023 aveva mostrato notevoli criticità alla prova dell’alluvione, costringendo le istituzioni locali a interventi urgentissimi e ad un’opera di consolidamento della spalla sinistra finanziata dalla struttura commissariale.

Ora il nuovo cumulo di legname legittima ancor di più le preoccupazioni dei residenti e delle attività economiche, alle quali intende dar voce il Circolo di Fratelli d’Italia Bidente: “Le recenti precipitazioni ci ripropongono uno scenario particolarmente allarmante in località Ca’ Baccagli: l’incombente diga di tronchi ammassata dal fiume rischia di favorire prossime esondazioni, di aggravare l’erosione degli argini e di minare la stabilità del ponte stesso. I cumuli di detriti, quando assumono certe dimensioni, devono essere rimossi tempestivamente e ci sembra assurdo che la Regione in questi anni non abbia nemmeno previsto un’organizzazione di pronto intervento per affrontare simili criticità ricorrenti. Ci piacerebbe dunque sapere in che tempi verranno rimossi i detriti che ostruiscono il ponte di Ca’ Baccagli, e se a pagare saranno i cittadini meldolesi, considerando urgentissimo il ripristino della sicurezza di questo attraversamento fluviale”.

Una posizione pienamente supportata anche dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia Luca Pestelli: “La situazione di Ca’ Baccagli, così come altre che purtroppo si verificano regolarmente, ci fornisce l’immagine di un’amministrazione regionale che fatica a gestire il territorio e a mettere in campo strategie di sistema utili a garantire la sicurezza delle comunità e delle infrastrutture. L’impressione, infatti, è che le amministrazioni comunali, anche quelle vicine politicamente, vengano lasciate sole dalla Regione a sostenere costi e interventi riconducibili a decenni di incuria della rete fluviale da parte del governo regionale di sinistra. Affrontare così le nuove sfide idrogeologiche e le emergenze annunciate, significherebbe scaricare ogni responsabilità sulle spalle delle comunità locali. Come Fratelli d’Italia vigileremo anche a livello regionale su queste dinamiche, compresa la criticità meldolese di Ca’ Baccagli”.

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