
Accelerare la transizione facendo chiarezza i territori e garantire maggiore indipendenza energetica. È con questi obiettivi che la Regione Emilia-Romagna ha avviato il percorso per la definizione delle aree idonee all’installazione degli impianti da fonti rinnovabili (FER), presentando in III Commissione il quadro conoscitivo. Un passaggio che parte dalla necessità di produrre 6.300 MW di nuova potenza entro il 2030, come previsto dalla normativa nazionale (Dlgs 199/2021) e dai provvedimenti del Ministero dell’Ambiente, e che intende farlo tutelando ambiente, agricoltura e paesaggio, ma anche creando un clima collaborativo con i Comuni, che spesso sono i primi soggetti coinvolti nei procedimenti autorizzativi.
Questo approccio rappresenta una scelta politica strategica: ridurre la dipendenza energetica nazionale e locale, sostenere le imprese verso politiche di autoproduzione e autoconsumo e garantire loro rinnovate opportunità di competitività, soprattutto in un contesto internazionale in cui il costo dell’energia incide fortemente sulla capacità produttiva e sulla tenuta dell’occupazione. “Serve una pianificazione chiara, condivisa, in grado di individuare in modo trasparente le aree più adatte allo sviluppo delle rinnovabili – afferma la Consigliera regionale Francesca Lucchi – evitando sovrapposizioni con aree agricole strategiche o paesaggi da preservare. Il percorso avviato dalla Regione punterà alla ricerca di equilibrio tra sostenibilità ambientale, esigenze delle comunità locali e obiettivi energetici“.
Secondo l’Osservatorio energia dell’Emilia-Romagna, al 31 marzo 2025 la regione ha raggiunto complessivamente una potenza installata da rinnovabili pari a 4.630 MW (di cui circa 1.500 MW non conteggiabili negli obiettivi nazionali perché antecedenti), con una forte prevalenza del fotovoltaico (circa il 64%), seguito da idroelettrico, eolico e bioenergie. Tuttavia, il divario da colmare rispetto all’obiettivo 2030, come richiesto dal Decreto ministeriale sulle aree idonee, è ancora significativo, per oltre 3.2 GW.
In questo quadro, nel 2024, in Emilia-Romagna la potenza installata da fonti rinnovabili ha visto un incremento del 12% rispetto al 2023, grazie soprattutto al fotovoltaico. Restano tuttavia numerosi procedimenti autorizzativi pendenti: nel 2024 nella Provincia di Forlì-Cesena solo 5 MW sono stati autorizzati, mentre restano in corso di autorizzazione oltre 98 MW. “Il nostro territorio ha bisogno di certezze normative e autorizzative per attrarre investimenti e accelerare i progetti – aggiunge Lucchi –. Ma serve anche equilibrio: lo sviluppo delle FER non può avvenire a scapito di ambiente, paesaggio o agricoltura. Per questo il coinvolgimento degli Enti locali e delle comunità è e sarà fondamentale“.