Storie di fiume a Galeata con “Lamento di bambù”

Galeata panoramica

Storie di fiume, la rassegna di Trail Romagna che fa conoscere la realtà fluviale per ricucire il rapporto uomo-fiume, risale il Bidente per giungere a Galeata, un luogo dove la storia ha lasciato tre indelebili tracce: Mevaniola, Sant’Ellero e villa di Teoderico. Alle ore 10,00 da via Nenni partirà la passeggiata consapevole di 3 km condotta dal genius loci Caterina Mambrini, studiosa e direttrice del Museo Civico Mambrini, che racconterà in itinere tre storie: “Galeata città d’acque”, “le donne e la ritualità del passato” e “tracce della cultura agraria nel folklore locale.

La metà è un’ansa del fiume che tra acqua e canne ospiterà Lamento di bambù, un concerto per flauti di Fabio Mina che darà voce a una serie di strumenti a fiato che parlano dell’evoluzione dello strumento musicale più antico della storia dell’uomo (insieme alle percussioni): contralto, pedali, sintetizzatore, khaen e scacciapensieri.

Un momento intimo, fuori dal tempo, che vuole sottolineare il rapporto dell’uomo con la natura e della musica con l’ambiente. Nel percorso di ritorno di 2 km circa, Laura Prometti del Consorzio di Bonifica della Romagna parlerà dell’importanza della gestione dei territori di montagna come principale attività di prevenzione dei fenomeni alluvionali. Attività agricole ed emergenze geologiche, come l’imponente Rupe di Galeata, di formazione marnoso arenacea, possono concorrere ad aumentare la sicurezza dei centri abitati che sono stati fondati attorno ai fiumi, da sempre fonte di vita ma, raramente, causa di distruzione.

La passeggiata e il concerto sono gratuiti con prenotazione obbligatoria sul sito www.trailromagna.eu. L’evento si concluderà alla sagra dello stridolo, manifestazione gastronomica dedicata a un’erba spontanea divenuta un’eccellenza senza tempo della cucina romagnola, che in primavera raggiunge il suo apice qualitativo.

Nato a Rimini nel 1984 Fabio Mina ha iniziato a studiare flauto da bambino. Durante gli anni del conservatorio, parallelamente agli studi accademici, ha iniziato l’esperienza dell’improvvisazione cercando sempre di più uno spazio musicale che non avesse confini, anche attraverso l’elettronica dal vivo e lo studio di strumenti a fiato di diverse parti del mondo come bansuri (flauto traverso indiano), duduk (oboe armeno), fujara (flauto armonico di grandi dimensioni tipico della Slovacchia), khaen (organo a bocca tailandese) e varie tipologie di scacciapensieri.

Dal 2007 collabora col trombettista tedesco Markus Stockhausen con cui si è esibito in diversi festival in Italia e in Germania. Ha collaborato con artisti come Kudsi Erguner, Fabrizio Ottaviucci,Geir Sundstøl, Cristiano De Andrè e Vinicio Capossela suonando in Europa e Asia. È interessato all’utilizzo del suono ambientale, registrando con microfoni, microfoni a contatto e idrofoni prediligendo i suoni più nascosti e meno riconducibili alla fonte per poi creare ritmi e armonie con cui interagire.

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