
«Le dichiarazioni degli esponenti del centrodestra locale su presunti tagli ai servizi sanitari e all’impiego degli infermieri sono un’operazione strumentale, costruita ad arte per mascherare le vere responsabilità politiche. Soprattutto se arrivano da chi sostiene quotidianamente un modello che favorisce la sanità privata e indebolisce quella pubblica». Così la consigliera regionale del Partito Democratico Valentina Ancarani risponde alle affermazioni rilasciate oggi dalla destra sulla sperimentazione estiva dell’Ausl Romagna, che prevede un maggiore coinvolgimento del volontariato nei trasporti in ambulanza.
«È in atto uno scaricabarile indecoroso da parte del governo, che continua a rifiutare ogni responsabilità rispetto alle lunghe liste d’attesa per esami e visite specialistiche, arrivando a scontentare persino i presidenti di Regione della sua stessa coalizione. Non lo dice solo la sinistra: basti ascoltare le parole nette del presidente Zaia, che ha evidenziato una verità ormai sotto gli occhi di tutti». Il vero nodo, continua Ancarani, è il sottofinanziamento strutturale del Servizio Sanitario Nazionale: «I numeri parlano chiaro: a fronte di un incremento della spesa sanitaria del 3,6%, il Fondo sanitario nazionale cresce appena dell’1,86%. Un divario inaccettabile, che mette a rischio i servizi, grava sulle Regioni e scarica il peso sui cittadini e sugli operatori sanitari».
Riguardo alla sperimentazione relativa alle ambulanze e alle altre soluzioni adottate, la consigliera chiarisce: «Va detto con chiarezza che molte delle misure che si stanno mettendo in campo nascono dalla necessità di garantire risposte nonostante il contesto difficile, sia per carenza di risorse che per carenza di personale sanitario, particolarmente significativa in alcune discipline tra cui l’emergenza-urgenza. Da qui nascono i CAU (Centri di Assistenza Urgenza), pensati per garantire risposte tempestive nei casi a bassa e media complessità, decongestionando i pronto soccorso, e la sperimentazione sull’impiego del volontariato nei trasporti in ambulanza, che intende ottimizzare le risorse disponibili nei mesi estivi, senza compromettere qualità e sicurezza. Non sono scelte ideologiche, ma proposte concrete di riorganizzazione del sistema che incrociano bisogni e risorse disponibili in modo oggettivo».
Ancarani rilancia quindi l’impegno della Regione per una sanità pubblica più forte, che non rinunci al confronto con lavoratori e parti sociali: «Il nostro obiettivo è riformare per migliorare. Di fronte a un sottofinanziamento cronico, stiamo portando avanti una riforma ambiziosa che intende tutelare e rafforzare il servizio sanitario pubblico. Per farlo, è fondamentale procedere senza strappi, coinvolgendo tutti gli attori del sistema: lavoratori, professionisti, amministratori e parti sociali. Serve un metodo di confronto comune, dove ognuno è chiamato a fare la propria parte. Solo così possiamo costruire un sistema più moderno, sostenibile e vicino ai bisogni delle persone».
E conclude: «Basta narrazioni pretestuose e attacchi ideologici. La Regione Emilia-Romagna continuerà a investire in una sanità pubblica, universale e di qualità, mettendo al centro pazienti e operatori. Noi ci siamo, per migliorare e non per distruggere».