
Un segnale forte e chiaro arriva dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna e dalle amministrazioni comunali di Forlì e Cesena: mettere in campo azioni concrete per prevenire e contrastare il fenomeno, purtroppo in crescita, delle aggressioni ai danni del personale sanitario, in particolare degli infermieri, principali vittime di questi episodi.
Un impegno che si traduce in iniziative di formazione mirata, campagne di sensibilizzazione e sistemi di monitoraggio attivo, con l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza ai professionisti della salute e rafforzare il rapporto di fiducia con la cittadinanza. Un passo necessario per tutelare non solo chi cura, ma l’intero sistema sanitario.
Questa presa di posizione è stata al centro della Giornata Internazionale dell’Infermiere, celebrata nelle giornate dell’11 e 12 maggio a Forlì e Cesena, grazie agli eventi promossi dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Forlì-Cesena (OPI FC). Due giornate di attività pubbliche, hanno visto gli infermieri protagonisti attivi nella promozione della salute e nella costruzione di un rapporto sempre più stretto con la comunità.
Dalle dimostrazioni di rianimazione cardiopolmonare, alla misurazione gratuita della pressione arteriosa, fino ai consigli su corretti stili di vita e alimentazione, le giornate sono state l’occasione per far toccare con mano ai cittadini (circa 150 i partecipanti) il valore quotidiano della professione infermieristica. Accanto alle attività pratiche, non sono mancati momenti istituzionali. A Forlì hanno portato i saluti Paola Casara, assessora alle Politiche educative, Imprese e Università, Gessica Allegni, assessora regionale alla Cultura e Pari opportunità, e Andrea Galeotti, Direttore della Direzione Infermieristica e Tecnica di Forlì. A Cesena sono intervenuti Chicca Labruzzo, assessora alle politiche dei servizi alla persona e alle famiglie, Francesca Lucchi, consigliera regionale, Paola Ceccarelli, direttrice del Distretto Cesena Valle Savio e Rubicone e Barbara Di Stefano, direttrice della Direzione Infermieristica e Tecnica di Cesena.
A guidare le due giornate, la presidente di OPI FC, Silvia Mambelli, che ha ribadito la visione dell’Ordine: “Serve un impegno congiunto per proteggere chi ogni giorno si prende cura della nostra salute. Gli infermieri non sono solo professionisti della cura, ma promotori di relazioni, conoscenza e fiducia. E non possono essere lasciati soli di fronte alla violenza. Con queste iniziative vogliamo costruire ponti con la cittadinanza, far conoscere il nostro lavoro, ma anche stimolare una riflessione su quanto sia fondamentale preservare il patrimonio di competenze che ogni giorno lavora nei nostri ospedali, nei servizi territoriali, nei luoghi della fragilità”.
In Italia gli infermieri sono circa 460.000, di cui 34.045 in Emilia-Romagna e 3.511 nel territorio di Forlì-Cesena. Ma la professione è oggi al centro di una crisi di attrattività, con una carenza stimata di oltre 65.000 infermieri a livello nazionale. “Vogliamo che i giovani vedano in questo lavoro non solo una scelta professionale, ma un’opportunità di vita – ha affermato Mambelli –. L’infermiere si prende cura delle persone nei momenti più delicati, con responsabilità, competenza e umanità. Ma per attrarre nuove generazioni è necessario un cambiamento profondo: servono stipendi adeguati, percorsi di carriera valorizzanti e un riconoscimento concreto del ruolo che ricopriamo nella sanità pubblica”.
L’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Forlì-Cesena ha tra i suoi obiettivi fondamentali quello di promuovere la cultura della salute, avvicinare i cittadini ai temi dell’assistenza e rafforzare il prestigio di una professione che è al cuore del sistema sanitario. “Giornate come queste – ha concluso Mambelli – ci aiutano a rimettere al centro la cura, non come gesto tecnico, ma come relazione. Vogliamo che i cittadini si sentano parte di una comunità che si prende cura, insieme. Solo così possiamo difendere il buon livello dei servizi sanitari del nostro territorio”. A margine degli eventi, i partecipanti hanno potuto godere di una degustazione gratuita di prodotti locali, offerta dalla Centrale del Latte di Cesena e dal Panificio di Camillo di Bassini Raffaele ed Alessandro di Forlì: un gesto di ospitalità che ha contribuito a rendere le due giornate ancora più inclusive, accoglienti e partecipate.