
È in corso dal 26 maggio l’annuale missione archeologica dell’Università di Parma alla Villa di Teoderico a Galeata sotto la direzione e la responsabilità scientifica di Alessia Morigi. La campagna di scavo 2025 ha carattere di eccezionalità siccome riporterà per la prima volta interamente in vista la villa del re Teoderico con spazi importanti, architetture ambiziose movimentate da padiglioni mistilinei, ricchissime decorazioni in mosaico policromo e in foglia d’oro ispirate ai celebri mosaici ravennati. Rivedranno simultaneamente la luce tutte le strutture rinvenute a partire dalle prime scoperte nel 1942, con un intervento di scavo e rilievo senza precedenti finalizzato a studiare, valorizzare e aprire al pubblico nella sua interezza la grandiosa ed estesissima residenza del re Teoderico in vista dell’avvio imminente dei lavori per l’inaugurazione della nuova area archeologica in corso di preparazione a cura dell’Università di Parma, del Comune di Galeata e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, che si concretizzerà in occasione delle celebrazioni teodericiane del 2026.
La conduzione del cantiere di scavo è coadiuvata in una prospettiva interuniversitaria e interdipartimentale da Filippo Fontana e Letizia Aldrovandi e quella del laboratorio materiali da Gloria Bolzoni. La tradizionale indagine stratigrafica, di documentazione dell’attività di cantiere e di studio dei materiali emersi è stata progressivamente integrata da esperienze di realtà aumentata, GIS, restauro archeologico, rilievo da drone, fotogrammetria digitale, geoarcheologia, idroarcheologia e paleoidrogeologia, spettroscopia applicata ai materiali archeologici. Al fine della formazione della platea studentesca coinvolta nello scavo, le attività sul terreno sono quest’anno state precedute dalla Summer School Professione Archeolog, ospitata dal Museo Archeologico della Val Tidone (PC) entro Progetto PNRR per Pianello Val Tidone, finanziato dal Ministero della Cultura nell’ambito del Programma NextGenerationEu; la Scuola è realizzata in collaborazione con Programma S.F.E.R.A. dell’Università di Parma come significativa esperienza propedeutica alle campagne di survey archeologico sull’Appennino parmense nelle valli di Enza, Parma e Baganza e delle campagne di scavo stratigrafico sull’Appennino forlivese a Galeata, nella prospettiva di mettere in rete su scala regionale le ricerche di archeologia della montagna con corsi di antropologia fisica, di restauro, di ceramica antica, di metodologia della documentazione archeologica. Le campagne di scavo e survey e la Scuola vedono la partecipazione di studenti, dottorandi, dottori di ricerca, borsisti del polo umanistico e del campus e sono spendibili ai fini della tesi di laurea e del tirocinio formativo. I progetti restano aperti a tutte le competenze dell’Università di Parma e di altre sedi interessate a collaborare alla pubblicazione di indagini archeologiche di settore e interdisciplinari, per le quali è a disposizione la nuova Collana “GAP Global Archaeological Projects” diretta da Alessia Morigi (Edizioni Quasar) [https://edizioniquasar.it/collections/gap-global-archaeological-projects].
La missione archeologica opera in regime di Concessione del Ministero della Cultura all’Università di Parma ed è realizzata grazie alla collaborazione con il Comune di Galeata, che sostiene economicamente l’apertura del cantiere e la partecipazione di studentesse e studenti. Le attività sono promosse dal Programma S.F.E.R.A. Spazi e Forme dell’Emilia Romagna Antica in collaborazione con la Società di Studi Romagnoli. Le azioni sono organizzate in coordinamento con la Funzionaria archeologa Romina Pirraglia della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. I risultati scientifici degli scavi, acquisiti anche in collaborazione con fisici e geologi del campus, sono usciti dal 2017 ad oggi in oltre venti pubblicazioni tra monografie, articoli su riviste scientifiche e in fascia A, capitoli di libro, atti di convegno nazionale e internazionale, cataloghi di mostra; i reperti sono stati accolti dall’esposizione permanente organizzata in accordo con il Comune di Galeata e la Soprintendenza territoriale nel Museo Civico Mambrini di Pianetto.