
Nel piazzale della Parrocchia di San Martino in Villafranca, dove fino a domenica 20 luglio si sta svolgendo con grande successo la dodicesima edizione di Pesche in Festa, è stata inaugurata la mostra fotografica “Il sale di Cervia: storia, economia e cultura”. Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza di Vincenzo Bongiorno vicesindaco del Comune di Forlì, di Emanuela Bassi assessore all’Agricoltura, di Oscar Turoni presidente del Gruppo Culturale Civiltà Salinara, di Renato Lombardi, coordinatore culturale e comunicazioni della stessa associazione, di Patrizia Carpi e Andrea Ferrini, rispettivamente presidente e vice presidente della Pro Loco San Martèn, di Gianni Lombardi, vice presidente della Banca BCC.
Le immagini storiche documentano le fasi della raccolta e della lavorazione nell’antica salina, che oggi si estende per 827 ettari, un terzo dell’intera estensione del Comune di Cervia, ed è composta da oltre 50 bacini. Un canale di oltre 14 chilometri la circonda per consentire all’acqua del mare Adriatico di entrare ed uscire secondo un preciso calendario.
Oscar Turoni e Renato Lombardi sono stati anche i protagonisti dell’incontro organizzato per approfondire il valore del sale come elemento essenziale per la conservazione del cibo nel corso dei secoli, anche in considerazione del fatto che la Salina Camillone è in gestione al loro sodalizio, così come MUSA, ovvero l’importantissimo e prestigioso Museo del Sale di Cervia.
Il bacino collocato sulla destra della via Cervese, in angolo con la Statale Adriatica, resta l’ultimo delle originali 144 salinette che nel 1959 sono state accorpate in grandi vasche di evaporazione e di raccolta. È lavorata a scopo dimostrativo per far conoscere il duro lavoro dei salinari riuscendo a produrre dai 500 ai 2.000 quintali di sale. Durante tutto il periodo estivo, da giugno a settembre, il giovedì e la domenica alle ore 17,00, il Gruppo culturale Civiltà Salinara organizza visite guidata al sito mostrando le varie fasi dell’attività di raccolta del prezioso alimento.
Oscar Turoni e Renato Lombardi, intervistati da Andrea Ferrini, hanno evidenziato che nella Salina Camillone la produzione avviene ancora come un tempo e cioè in modo artigianale, con gli attrezzi in legno e le antiche procedure. Tutte informazioni che i salinari durante le visite forniscono così come danno indicazioni sulle particolari caratteristiche del prodotto cervese, detto “Sale dolce” in quanto privo dei sali amari che, per il clima e per la raccolta giornaliera, non riescono a depositare.
I due ospiti hanno ricordato che ogni anno all’inizio di settembre Cervia rivive il suo passato con la manifestazione “Sapore di Sale”, durante la quale il prezioso oro bianco viene trasportato a bordo di un’antica imbarcazione a fondo piatto, detta burchiella, fino agli antichi magazzini del sale e distribuito ai presenti. La manifestazione è caratterizzata da iniziative per la riscoperta di antichi mestieri e sapori legati a questo settore, da momenti conviviali, espositivi e di spettacolo. Il sale di Cervia è presidio Slow Food, mentre l’antica Salina Camillone si è classificata al 24° posto nella classifica nazionale dei “Luoghi del Cuore FAI 2022, al 2° posto nell’ambito della Regione Emilia-Romagna.