
«Alcuni abitanti di via Locchi hanno deciso di rompere il silenzio e hanno raccontato lo stato di degrado in cui versa il civico 9 di Via Locchi, composto da appartamenti Acer, in cui vivono cittadini in situazione di fragilità, persone con disabilità e seguite dai Servizi Sociali. Un atto di coraggio per denunciare una situazione che va avanti ormai dal 2019, anno in cui la struttura è stata compromessa da un incendio; i segni dell’incendio, a partire dai muri neri, sono ancora ben visibili, nonostante siano passati sei anni. L’appartamento da cui è partito il rogo è tuttora inagibile. A peggiorare lo stato di isolamento in cui vivono i residenti di via Locchi 9 si è aggiunta la pandemia e poi l’alluvione. La muffa, il fango nei battiscopa e l’intonaco che cade dai muri sono ancora tutti lì a ricordare la piena del 2023» è il commento della consigliera comunale di Alleanza Verdi e Sinistra Diana Scirri.
«Ci chiediamo come tutto questo sia possibile, perché l’Amministrazione comunale non ha mai affrontato il problema delle condizioni in cui vivono quotidianamente queste famiglie seguite dai servizi sociali? Eppure sindaco e giunta nel corso degli anni hanno fatto numerose sfilate nel quartiere Romiti, conoscono la zona, e allora perché questi ritardi nell’agire? Solo pochi mesi fa l’assessore Petetta si faceva immortalare sorridente davanti al civico 9 per annunciare i lavori, ad oggi non ancora avviati, per la sala polifunzionale, che si trova vicino al civico 9 di Via Locchi» continua la consigliera di minoranza.
«Come componente dell’opposizione vorrei capire perché la giunta ha deciso di fare un sopralluogo di via Locchi 9 (parziale perché solo esterno, mentre i danni maggiori sono visibili all’interno) solo pochi giorni fa, dopo il post condiviso sui social dal giornalista Rappini, che ringrazio per aver fatto emergere la situazione del condominio Tamburini. Sempre attraverso i social e canali WhatsApp in questi giorni il coordinatore del Comitato di Quartiere ha più volte ricordato che le segnalazioni sullo stato di criticità in cui versa il condominio Tamburini vengono raccolte dal Comitato e trasmesse agli organi competenti da diversi anni, rimanendo finora inascoltate. A complicare il quadro la differenza di trattamento tra il condominio di via Locchi 9, con trappole per topi a cielo aperto e i muri che cadono a pezzi, e la palazzina Acer di via Autoparco, zona San Benedetto, dove svetta un cartello che riassume tutti i lavori che verranno fatti nel condominio per la messa in sicurezza post alluvione» conclude la consigliera Diana Scirri di AVS.