
Un’occasione unica nel suo genere, con oltre 50 opere di videoarte, installazioni interattive, VR, per un viaggio a ingresso libero e gratuito nell’arte multimediale degli ultimi dieci anni: lunedì 1 settembre alle ore 19,00 negli spazi della Fondazione Dino Zoli di Forlì inaugura “Anatomie Digitali“, mostra collettiva internazionale, con 55 artisti provenienti da 15 Paesi, proposta come prologo della decima edizione di Ibrida Festival delle Arti Intermediali, in programma a Forlì dal 25 al 28 settembre.
«Nel decimo anniversario di Ibrida Festival, abbiamo immaginato il corpus delle opere raccolte in questi anni come un grande organismo in divenire. Un corpo che cresce, muta, si evolve. E attraverso un gesto simbolico, quasi chirurgico, abbiamo tracciato un taglio per individuare alcuni degli organi vitali: opere emblematiche, artisti significativi, visioni che hanno segnato profondamente il percorso del Festival» spiegano Francesca Leoni e Davide Mastrangelo, direttori artistici di Ibrida Festival.
«Non si tratta, dunque, di una semplice retrospettiva. Ma di una dissezione poetica e curatoriale. Un’indagine stratificata sul modo in cui il corpo, l’immagine, la tecnologia e il linguaggio video si sono trasformati nell’ultimo decennio. Un viaggio attraverso cinque sezioni tematiche che esplorano il gesto, la performance, l’animazione, il glitch, l’intelligenza artificiale e l’ibridazione dei codici. Siamo felici di ospitare anche per l’edizione 2025 di Ibrida Festival una mostra presso la Fondazione Dino Zoli, in occasione di un traguardo importante: il decimo anniversario della manifestazione», dichiara Monica Zoli vice presidente di Dino Zoli Group.
«Essere sede off di Ibrida significa per noi aprirci a linguaggi e visioni meno consuete rispetto ai percorsi narrativi che abitualmente seguiamo. È un’occasione preziosa per entrare in dialogo con artisti e forme espressive che portano nuove prospettive e stimoli, arricchendo il nostro sguardo e il nostro impegno culturale. Crediamo profondamente nel valore dell’incontro con la diversità, come fonte di ispirazione e crescita, per noi e per il nostro pubblico».
L’esposizione è accompagnata da un catalogo contenente un’introduzione dei curatori Francesca Leoni e Davide Mastrangelo e contributi della direttrice della Fondazione Dino Zoli Nadia Stefanel e dello storico delle immagini in movimento Bruno Di Marino. Anatomie Digitali è visitabile gratuitamente fino al 12 ottobre. La Fondazione Dino Zoli, in Viale Bologna 288 a Forlì, è aperta al pubblico dal martedì al giovedì dalle ore 9,30 alle 12,30, dal venerdì alla domenica dalle ore 9,30 alle 12,30 e dalle 16,30 alle 19,30. Ingresso libero e gratuito.