La commissione revocata

Roberto Balzani

La notizia della revoca del comitato consultivo del ministero della Salute, disposta dal ministro Schillaci per la presenza di esperti ritenuti vicini ai no vax, ha indispettito la premier, FdI e una parte della Lega. Non credo per ragioni specifiche, ma per un motivo più generale: in democrazia, tutte le opinioni hanno diritto di tribuna. Questa visione integralista della democrazia, propria anche del M5S, si basa su una semplice idea, di senso comune: il primato assoluto del suffragio in qualsiasi campo. Mi hanno votato, quindi…

Ma come sarebbe assurdo inserire in una commissione che si occupa di satelliti degli esperti terrapiattisti, così esistono ambiti in cui non è l’opinione, ma la competenza scientifica o l’esperienza acquisita, o la conoscenza profonda di regole e norme, a qualificare i pareri.

La tutela di questi ambiti è vitale in ogni nazione moderna per non regredire rapidamente. Perché si può tornare facilmente indietro. Basti osservare che cosa ha prodotto l’assenza di competenze diplomatiche americane ad Anchorage, pochi giorni fa, di fronte alla consolidata tradizione di politica estera del Cremlino.

Teniamoci quindi stretto il suffragio universale, per carità: ma difendiamo anche gli spazi autonomi dei saperi. Che non sono necessariamente targati politicamente, ma di cui i politici hanno un’istintiva paura per una semplice ragione: l’indipendenza.

Roberto Balzani

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