
Sempre più, in occasione di eventi internazionali o interni, uomini politici e giornalisti hanno preso ad utilizzare il termine “storico”, per enfatizzarne la natura straordinaria, tale da rendere quasi inevitabile la menzione nei libri di storia futuri. Balle. In primo luogo, la storicità di un qualsiasi fatto si misura alla distanza, per gli effetti profondi che genera.
Impossibile, salvo casi rarissimi (il lancio della bomba atomica, ad esempio) darne per scontata a priori la rilevanza. In secondo luogo, è sufficiente prendere in mano un qualsiasi manuale delle superiori per capire quanto siano rari gli eventi ritenuti davvero fondamentali anche per noi contemporanei. Per limitarsi alla politica internazionale, gli accordi davvero “storici” dopo il 1945 si possono contare sulle dita di qualche mano, non di più.
Meglio quindi conservare un po’ di prudenza, di equilibrio e di ironia: più che di menzione – avrebbe detto il vecchio Flaiano – troppo di quel che vediamo celebrato tutti i giorni in tv è degno di minzione. Ahimè.
Roberto Balzani