Outdoor Education: i Verdi sono per una scuola che guarda al futuro

Alleanza Verdi e Sinistra candidati Regione

L’outdoor education rappresenta una delle sfide più concrete per modernizzare il sistema educativo regionale: l’Emilia-Romagna, che già vanta numerose esperienze territoriali di questa metodologia pedagogica, ha l’opportunità di diventare un modello d’avanguardia a livello nazionale. I Verdi dell’Emilia-Romagna rilanciano la necessità di una legge regionale che porti l’educazione all’aperto al centro delle politiche scolastiche territoriali.

«Oggi la Regione Emilia-Romagna promuove e sostiene l’educazione all’aperto, con importanti progetti come “La scuola in natura”, attivo dal 2010 – dichiarano i portavoce regionali di Europa Verde Sara Londrillo ed Enrico Ottolino -. Tuttavia, questa pratica è ancora un’appendice facoltativa, che si regge principalmente sulla buona volontà dei corpi docenti e dei servizi pedagogici».

«Attraverso una legge regionale che riconosca l’educazione all’aperto come paradigma pedagogico da sostenere pubblicamente, i nidi e le scuole dell’infanzia del territorio potrebbero trasformarsi in centri di eccellenza per l’outdoor education, creando un modello replicabile a livello nazionale – proseguono i Verdi -. Purtroppo, si vedono ancora tanti plessi che percepiscono il giardino scolastico come un ambiente ostile, trasformando le opportunità in problemi: le foglie in terra vengono viste come sporcizia, la terra e le radici degli alberi diventano un luogo pericoloso da pavimentare, i giochi e gli arredi vengono scelti in plastica, mentre all’ombra di un albero si preferisce quella di un gazebo. Non basta infatti stare all’aperto se poi si evitano le connessioni con l’ambiente».

«Il movimento ecologista ricorda come l’outdoor education non sia solo una questione didattica, ma rappresenti un investimento strategico per il futuro: i bambini che partecipano regolarmente ad attività educative all’aperto stimolano aree cerebrali diverse rispetto all’aula tradizionale, favorendo lo sviluppo della creatività e del pensiero critico; mostrano miglioramenti significativi nella capacità di problem solving, nella resilienza emotiva, nelle competenze sociali e nella consapevolezza ambientale. In particolare, l’esposizione regolare agli spazi verdi riduce i livelli di cortisolo – l’ormone dello stress – migliorando la capacità di concentrazione e riducendo comportamenti iperattivi e sintomi ADHD (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28468292/)».

«In un momento in cui la crisi climatica richiede un cambio di paradigma culturale – conclude Sara Londrillo – tutto ciò che riguarda l’educazione ambientale diventa una priorità politica oltre che pedagogica. Nel Comune di Bertinoro, dove ricopro il ruolo di vicesindaca e assessora alla Scuola, stiamo portando avanti da anni progetti sperimentali di outdoor education insieme al locale istituto comprensivo e all’Università di Bologna: i test svolti dai tirocinanti universitari dimostrano che l’educazione all’aperto porta benefici e benessere a tutta la comunità scolastica, docenti compresi» concludono i Verdi.

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