Europa Verde: “A Forlimpopoli si continua a massacrare il territorio, ora tocca agli alberi”

alberi tagliati a Frampula

«A Forlimpopoli il consumo di suolo e la distruzione del paesaggio non conoscono tregua. Dopo la chiusura a tempo indeterminato di via Savadori, con i residenti isolati e costretti a giri chilometrici a causa dell’assurdo collegamento alla tangenziale, e dopo il rinvio sine die del nuovo collegamento, legato al futuro e già contestatissimo insediamento Amadori, arriva l’ennesimo colpo al territorio: l’abbattimento di alberi sani nel cuore della città. Dopo il nuovo supermercato autorizzato in zona Melatello e il continuo proliferare di nuove costruzioni residenziali che stanno modificando profondamente il volto urbano di Forlimpopoli, ora si passa alle motoseghe» attaccano l’Amministrazione comunale Cristina Mengozzi e Denis Derni di Europa Verde Verdi Forlì-Cesena.

«Giovedì 9 ottobre, in via Matteotti, proprio all’ora di uscita dalle scuole, sono stati abbattuti due grandi pini in perfetta salute, che ombreggiavano e abbellivano l’area di fronte ai negozi. Oggi tocca ai pini che circondano il condominio di fronte alla chiesa della Madonna del Popolo. Le dichiarazioni degli amministratori sui cambiamenti climatici appaiono sempre più come vuote chiacchiere, smentite dai fatti. Parlare di contrasto al riscaldamento urbano e di tutela dell’ambiente perde ogni credibilità quando non si è in grado nemmeno di difendere alberi sani nel centro cittadino, dove la loro presenza è indispensabile per la qualità dell’aria e la vivibilità di tutti. Il regolamento comunale del verde, che all’articolo 17 consente l’abbattimento solo in casi specifici e ben documentati, sembra ormai ridotto a un atto formale: le motoseghe agiscono con una disinvoltura che contraddice ogni principio di tutela» insistono i due esponenti del sole che ride.

«Il Comune non esercita un controllo reale, ma finisce per avallare perizie superficiali, utili solo a giustificare interventi già decisi. È la solita finta severità: si proclama rigore, ma si lascia spazio alle scorciatoie, senza verifiche né responsabilità. Mentre gli amministratori si riempiono la bocca con la parola “partecipazione”, tutto ciò che riguarda il verde pubblico viene gestito nel silenzio più totale. I cittadini non vengono informati, non hanno modo di opporsi, né di presentare controperizie. Gli abbattimenti diventano un fatto compiuto, scoperto solo quando le motoseghe sono già in azione. Anche oggi, come il 9 ottobre, gli alberi vengono tagliati all’ora dell’uscita da scuola. Un segnale grave, che trasmette ai più giovani l’idea che la natura e l’ambiente possano essere sacrificati senza scrupoli. Forlimpopoli merita amministratori capaci di difendere davvero il bene comune, di proteggere il verde urbano e di garantire trasparenza e rispetto per l’ambiente e per i cittadini» concludono Cristina Mengozzi e Denis Derni.

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