
In occasione della Giornata mondiale per la rianimazione cardiopolmonare, i consiglieri regionali Giancarlo Muzzarelli (Partito democratico) e Giovanni Gordini (Civici con de Pascale) annunciano che stanno lavorando a un progetto di legge regionale per la prevenzione della morte cardiaca improvvisa e la gestione integrata degli arresti cardiaci. L’obiettivo: rendere l’Emilia-Romagna un modello di tempestività, tecnologia e solidarietà nella risposta a un evento che ogni anno colpisce oltre 60.000 persone in Italia.
“Prevenzione, conoscenza, ricerca e velocità sono le chiavi per una regione in salute – spiega Muzzarelli –. La morte cardiaca improvvisa, soprattutto quella giovanile, è un dramma che spesso colpisce senza preavviso. Molte patologie possono però essere identificate precocemente con esami non invasivi. Vogliamo potenziare gli screening nelle scuole e nelle società sportive, creare percorsi dedicati verso i centri cardiologici di riferimento e diffondere una maggiore consapevolezza attraverso la formazione e l’uso dei defibrillatori”.
“Ogni secondo guadagnato in un arresto cardiaco può salvare una vita – aggiunge Gordini –. La catena del soccorso comincia tra le persone, non in ospedale. Formare i cittadini, promuovere l’uso dei defibrillatori (DAE) e diffondere l’utilizzo della App DAE RespondER, che collega il sistema 118 ai soccorritori volontari, significa rendere più forte e vicina la rete della cura. In Emilia-Romagna la solidarietà è un gesto quotidiano, non straordinario”.
Il progetto di legge prevede la creazione di una rete regionale integrata e digitale che unisca prevenzione, formazione e risposta tempestiva all’arresto cardiaco. Tra le misure in studio: l’installazione diffusa di DAE nei luoghi pubblici, di lavoro, sport e formazione; programmi di formazione capillare nelle scuole e nelle comunità; il rafforzamento del collegamento tra cittadini e sistema di emergenza attraverso le tecnologie digitali; screening mirati per la prevenzione della morte cardiaca giovanile.
“La sopravvivenza dipende dai primi minuti – sottolineano i consiglieri –. Ogni minuto perso riduce le probabilità di vita del 7-10%. Per questo vogliamo costruire un sistema che agisca prima, durante e dopo l’evento critico, valorizzando le esperienze già presenti e coinvolgendo tutti: cittadini, scuole, aziende, volontariato, istituzioni sanitarie e amministrazioni locali. In questa rete la App DAE RespondER rappresenta uno strumento fondamentale per connettere la comunità e rendere ogni cittadino parte attiva nel salvare vite”.