
A Forlì si è svolto ieri pomeriggio, a Palazzo Romagnoli, il primo incontro pubblico del percorso di definizione e illustrazione degli assi tematici del Piano Strategico del Comune di Forlì, alla presenza dell’assessore Andrea Cintorino e di Paolo Verri, coordinatore e responsabile scientifico del Piano Strategico. L’iniziativa ha rappresentato l’ultimo appuntamento di una cinquantina di interviste realizzate in questi mesi a tutti gli stakeholder del territorio. Da questo percorso di ascolto sono emersi dieci assi tematici, che l’Amministrazione comunale ha voluto condividere e sviluppare in tre tavole rotonde, volte a individuare le priorità di breve, medio e lungo periodo della città di Forlì e del suo Piano Strategico.
“La discussione che abbiamo intrapreso in questi mesi ha condotto alla definizione di dieci assi tematici: potenziare la collaborazione nell’Area Vasta, potenziare il sistema di welfare e residenzialità, rafforzare il ruolo di Forlì come città universitaria, valorizzare il centro storico, valorizzare Forlì come città verde e sostenibile, accompagnare e potenziare lo sviluppo economico del territorio, valorizzare la cultura come motore strategico dello sviluppo cittadino, sviluppare l’attrattività turistica, valorizzare le attività sportive, investire sulla vocazione agricola. Il Piano Strategico della Città di Forlì non è solo un documento, ma un vero e proprio patto di comunità – ha dichiarato l’Assessore Andrea Cintorino -. È un percorso che nasce dal desiderio di pensare in grande, di guardare oltre i confini comunali, verso un’idea di Area Vasta dove Forlì e la Romagna possano muoversi insieme in un percorso collettivo, aperto e inclusivo”.
“Il Piano Strategico – ha aggiunto Paolo Verri coordinatore e responsabile scientifico del Piano Strategico – non è un obbligo di legge, è la messa a terra di una volontà collettiva, che aspira a disegnare la città del domani. Non è il libro dei sogni, è tutto l’opposto. È uno strumento concreto per dire cosa si vuole fare, con quali risorse e tempistiche. Ci dice dove vogliamo andare, come ci vogliamo andare e quali sono le priorità dei prossimi cinquant’anni”.