
“Quanto accaduto è un episodio gravissimo, che purtroppo dimostra che non avessimo parlato a vanvera: la sicurezza deve diventare una priorità, sia a livello locale che nazionale“. Alberto Zattini, direttore di Ascom-Confcommercio Forlì, si dice “estremamente preoccupato per la rissa accaduta sabato mattina davanti l’ingresso dell’Istituto Ruffilli, in via Romanello“.
Cinque i ragazzi coinvolti, tutti studenti dell’istituto Ruffilli e, stando alle prime informazioni, tutti minorenni; sarebbero poi stati trovati coltelli. “Negli Stati Uniti la soluzione per risolvere questo tipo di problemi l’hanno trovata, installando metal detector all’ingresso delle scuole: crediamo sia arrivato il momento che anche in Italia si valuti questo genere di intervento – argomenta Zattini -. Negli ultimi mesi la nostra associazione ha lanciato vari appelli, chiamando in causa il fenomeno delle baby-gang, esplode oramai anche nella nostra città. A nostra memoria è la prima volta che un episodio di tale gravità avviene in una scuola cittadina, con ragazzi che hanno addosso o nello zaino armi da taglio. Rileviamo anche la minore età delle persone coinvolte. Quanto accaduto certifica, e lo diciamo con rammarico, l’esistenza di un problema. Non si può più perdere tempo“.
Alle istituzioni locali Zattini chiede “di valutare l’installazione di metal detector”, mentre a quelle nazionali “di inasprire le pene: basta con certa cultura del ‘perdonismo’: qui parliamo di delinquenza, di ragazzi che vanno a scuola con il coltello”. Confcommercio chiede alle istituzioni “un’azione tempestiva, senza continuare a nascondere la testa sotto la sabbia: oppure vogliamo aspettare che accadano episodi ben più gravi di questo?“.