Delegazione sanitaria cilena in visita ai servizi dell’Ausl Romagna

delegazione cilena a Forlì

Si è tenuta nella giornata di ieri la visita istituzionale di una delegazione proveniente dal sistema sanitario cileno ai servizi dell’Azienda Usl della Romagna, con un “focus” sui servizi distrettuali e ospedalieri di Forlì. L’iniziativa ha rappresentato un’importante occasione di confronto internazionale sui modelli organizzativi, sull’innovazione e sulle strategie di integrazione di percorsi e servizi. La delegazione, composta da professionisti provenienti da strutture ospedaliere, distrettuali e servizi territoriali cileni (medici, infermieri, odontoiatri, farmacisti, tecnologi medici e responsabili di programmi clinici) ha potuto “conoscere da vicino” l’esperienza romagnola di coordinamento dei servizi a livello aziendale.

Nel corso della mattinata – spiegano gli operatori dello staff della Direzione Distretto e Presidio Ospedaliero di Forlì – al Centro Servizi di Pievesestina (Cesena) sono stati approfonditi due pilastri dell’organizzazione aziendale, il Laboratorio Unico Centralizzato e i Servizi di Logistica Aziendale, elementi chiave per garantire qualità, sicurezza, tracciabilità ed efficienza grazie alla concentrazione delle attività in strutture specializzate”.

La visita è proseguita poi all’Ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì, con la presentazione della nuova App “Pronto Soccorso Romagna”, strumento digitale che migliora trasparenza, orientamento dei cittadini e gestione dei flussi. Un ulteriore momento di confronto si è svolto nelle aree dedicate ai percorsi dell’emergenza-urgenza e al CAU di Forlì, con particolare attenzione al recente modello organizzativo “Fast Track” di integrazione fra ospedale e territorio.

Nel pomeriggio la delegazione ha visitato la Casa della Comunità di Forlimpopoli, dove sono stati illustrati i servizi di assistenza primaria, le attività di prevenzione di prossimità e il funzionamento della centrale operativa territoriale. La visita ha favorito una riflessione condivisa sul valore della rete territoriale, la promozione della salute e il modello di cure, capillare e accessibile, che si affianca all’accentramento dei servizi di supporto e delle funzioni critiche.

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