Sappiamo perché: cambiamenti climatici, insetti aggressivi, invecchiamento degli alberi stanno rendendo in molte parti d’Italia le pigne una rarità. Di conseguenza, pochi pinoli. Un mondo infantile fatto di sassi per sgusciare i deliziosi semi eduli, è finito.
Così come quello dei mitici pinetofili ravennati dell’Ottocento, ambientalisti ante litteram. Anche la lingua ne risente. Il detto dialettale romagnolo: “ha una testa che ammacca i pinoli“, quindi durissima, rischia di non avere più senso. Ahimè.
Roberto Balzani