Lectio di Andrea Panzavolta sul Libro di Rut

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Sabato 22 novembre, alle ore 16,30, si terrà nella Sala dell’Aurora di Palazzo Albicini in corso Garibaldi 80 a Forlì la terza lezione-concerto di “Profughi. Passione per la pietà”. Il libro di Rut. Dallo Jus alla communitas è il titolo della lectio che terrà il giornalista e saggista Andrea Panzavolta.

Dopo due anni di guerra può suonare stonato ascoltare una storia di accoglienza in seno al popolo di Israele. Essa si trova nel Vecchio Testamento e precisamente nel Libro di Rut, che narra una storia la quale ha luogo proprio in un periodo di conflitto. Siamo “Nel tempo dei Giudici”, durante il quale predomina il possesso della terra su cui esercitare uno jus. In un simile contesto la storia di Rut ha una portata rivoluzionaria, perché cambia radicalmente la prospettiva: cardine non è più la terra, ma la comunità, intesa come condividere, donare.

Esule e divenuta vedova, Rut ritorna da straniera a Betlemme, sua città, accompagnando la suocera Noemi. Qui trova accoglienza prima come spigolatrice presso Boaz, che in seguito la prenderà in moglie, e successivamente da tutta la città. Darà alla luce un figlio, la cui discendenza porterà a re Davide: il nome del bambino, Ovèd è scelto dalle donne della comunità che viene così a nascere e crescere attorno a Rut e Ovèd. Cemento di questa unione è l’agàpe, amore universale, legame di reciproco sostegno e comprensione tra gli uomini che ha anche una profonda origine divina.

Il commento verbale verrà, come sempre, integrato da quello della musica, che in questo appuntamento attingerà dal repertorio kletzmer, eseguito dal Two fol clarinet quartet, costituito dai clarinettisti Stefano Bergamini, Marco Bonato, Pierpaolo Romani e Luca Troini. Questo tipo di musica appartiene alla tradizione degli ebrei aschenaziti (provenienti dalla valle del Reno) ed era solita accompagnare danze nel corso di celebrazioni. “Klezmer” unisce i termini ebraici “Kley”, inteso come strumento, utensile, e “zemer”, che significa “per fare musica”. Ecco allora che in origine la parola si riferiva a strumento musicale e solo in seguito assunse il senso di “musica”. Attraverso particolari tecniche esecutive, questo repertorio imita alcune espressioni paralinguistiche della voce umana, come il riso e il pianto, che conferiscono ad esso grande forza comunicativa. Ingresso libero fino a esaurimento posti.

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