PD: “Basta con l’urbanizzazione, a Coriano non se ne può più”

Partito Democratico Forlì

«Sta nascendo tra le vie Bertini, Balzella, Bernale e Correcchio l’ennesima enorme opera di urbanizzazione di un terreno nel quartiere di Coriano. L’ultimo pezzo di terra che separava la zona industriale dal nucleo residenziale viene ora occupata da altro cemento. I cittadini non ne possono più: su strade già oltremodo congestionate per via delle molte aree commerciali si aggiungerà altro traffico, su un territorio in cui incidono i fumi di due inceneritori si aggiungerà altro smog, in un quartiere dove il caldo si fa sentire sempre di più si toglierà una superficie verde che mitigava le temperature. Si trattava anche di una grande superficie di terreno permeabile alle piogge, del quale non è necessario specificare l’importanza nella nostra città» è l’attacco del Gruppo Consiliare del Partito Democratico di Forlì.

«Quello che si andrà ad attuare è un intervento urbanistico la cui origine viene da lontano, ma a distanza di tanti anni e alla luce di ciò che nel frattempo è successo (crisi economiche legate alla pandemia e ai costi dell’energia, mutamenti negli orientamenti al consumo, l’alluvione), sarebbe stato necessario uno sforzo di riflessione dell’Amministrazione per ripensare lo sviluppo economico e commerciale della città. La Giunta Zattini, invece, non solo ha dato corso a tutte le pianificazioni preesistenti ma, ogni volta che ne ha avuto l’occasione, ha lavorato per aumentarle, permettendo di consumare ulteriore suolo e favorendo la saturazione di una rete commerciale cittadina che è sovradimensionata rispetto alle capacità di consumo delle persone» insistono i Dem forlivesi.

«Lo strumento per attuare nuove visioni della città e del suo sviluppo sarebbe naturalmente stato il Piano Urbanistico Generale, ma l’enorme ritardo accumulato dall’Amministrazione rispetto alla sua realizzazione, prevista per il 2023 da una legge regionale e ora, forse, rimandata a fine 2027, ha impedito di utilizzarlo per promuovere un nuovo modello di sviluppo, nel quale la crescita della città proceda di pari passo con l’attenzione agli impatti sull’ambiente, sui beni comuni e sulla sostenibilità del territorio. Le amministrazioni pubbliche dovrebbero perseguire il bene superiore della collettività, mentre anche questa volta si è preferito tutelare l’interesse economico di chi da queste aree ricaverà profitto, a discapito di tutti i cittadini residenti che non trarranno nessun beneficio da queste opere» conclude il Gruppo del PD.

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