Giovedì 13 novembre, alle ore 21,00, nel salone comunale di Forlì, in Piazza Saffi 8, ospiterà l’evento pubblico dal titolo “Impegno e incontro. La testimonianza di don Francesco Ricci e le relazioni con l’Europa Orientale”.
L’iniziativa, organizzata da Comune di Forlì e Centro Culturale don Francesco Ricci, sarà aperta dal saluto del vicesindaco Vincenzo Bongiorno e proporrà la riflessione del giornalista Massimiliano Pollini. A seguire Silvia Ranzi, figlia del compianto pittore forlivese Angelo Ranzi presenterà la donazione di alcune opere alla Fondazione per sottolineare l’amicizia e la riconoscenza del padre all’amico don Francesco. La serata vedrà anche la partecipazione di Flavio Pioppelli e Alessandro Bazzocchi che proporranno suggestivi momenti di musica e parole dedicati al rapporto tra don Francesco Ricci e il grande musicista Claudio Chieffo. Modera Franco Palmieri.
L’iniziativa è organizzata nell’ambito delle riflessioni collegate al 36° anniversario della Caduta del Muro di Berlino per riflettere sulla storia europea, sulla costruzione dei percorsi di democrazia, sul valore della libertà.
Ingresso libero.
Don Francesco Ricci sacerdote forlivese, discepolo di Monsignor Giuseppe Prati “Don Pippo” e animatore insieme a Don Luigi Giussani di Gioventù Studentesca e di Comunione e Liberazione, ha lasciato un grande esempio come educatore, missionario, giornalista, uomo di cultura e punto di riferimento dell’associazionismo cattolico e giovanile.
Nella sua opera, Don Francesco Ricci dedicò anche particolare impegno all’approfondimento delle condizioni di vita, sociali e politiche dei Paesi dell’Europa Centro Orientale fondando a Forlì “CSEO” (“Centro Studi Europa Orientale”) che puntava proprio ad approfondire la conoscenza dei Paesi “oltre cortina”. Un legame fortissimo lo ha unito al popolo polacco e per questa ragione gli è stata tributata, in forma postuma, una delle massime onorificenza dello Stato, la Croce di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica di Polonia, con la seguente motivazione: “Per i meriti eccezionali nel promuovere la cultura polacca e per l’attività a favore della trasformazione democratica in Polonia”.