Domenica 23 novembre alle ore 16,00 il Teatro Testori inaugura la stagione di prosa 2025/2026 con una grande classico di Molière, “Tartufo“. Chi è davvero Tartufo? Truffatore o eroe? Devoto o impostore? Figura salvifica o incarnazione del male? Il nuovo allestimento firmato da Michele Sinisi, tra i registi più originali e autorevoli del teatro contemporaneo italiano, riporta in scena uno dei capolavori più controversi e affascinanti di Molière, restituendone la potenza simbolica e la sorprendente attualità.
Sin dal suo ingresso in scena, un’apparizione lenta e carica di inquietudine, capace di sospendere il ritmo della commedia, Tartufo si impone come un enigma teatrale. Personaggio nato come satira della borghesia secentesca francese, nei secoli è diventato archetipo universale dell’impostore: un volto mutevole, capace di incarnare le ambiguità di ogni tempo.
Nella rilettura di Sinisi, la parola molieriana viene rimasticata, attualizzata e contaminata, acquisendo un ritmo serrato e contemporaneo. La struttura drammaturgica rimane fedele all’originale fino allo smascheramento del protagonista, mentre il quinto atto, tradizionalmente risolto dal deus ex machina della magnificenza reale, si trasforma in un’esplosione di potere sospeso, su cui la regia evita ogni giudizio definitivo.
“Tartufo potrebbe essere chiunque – afferma Sinisi nelle note di regia – anche noi, quando smettiamo di riconoscere la complessità della vita e ci rifugiamo nelle menzogne. Rappresenta chi, con la sola forza della parola, seduce chi non possiede gli strumenti per decifrarne l’ambiguità”. Al centro dello spettacolo c’è il conflitto tra un Orgone accecato dalla falsa rettitudine dell’ospite e una famiglia che vede con lucidità l’opportunismo del sedicente uomo di fede. Una tensione che riflette l’eterna alternanza tra vecchio e nuovo, tra desiderio di cambiamento e paura.
La scena di Federico Biancalani, concepita come un ring a luce fissa, mette lo spettatore di fronte a una famiglia logorata da rancori e frustrazioni. Un muro sul fondo, con davanti un tappeto che ne restituisce la matericità riflessa, avanza fino al proscenio per schiacciare simbolicamente l’ambigua convivenza che porterà alla caduta di Tartufo. Infine, quello stesso muro si apre alle spalle di Orgone, rivelando la luminosità dorata di Versailles e del potere monarchico che ristabilisce l’ordine.
In scena un cast d’eccezione, tra cui: Sara Drago, Stefano Braschi, Marco Ripoldi e Michele De Paola. Con questa nuova produzione, Michele Sinisi affronta ancora una volta un classico restituendone la complessità, l’ironia tagliente e l’oscuro fascino: un Tartufo che parla al presente, e che del presente rivela paure, illusioni e seduzioni.
Lo spettacolo sarà inoltre audiodescritto per non vedenti e ipovedenti nell’ambito del progetto Teatro No Limits, promosso dal Centro Diego Fabbri di Forlì. Un’iniziativa che promuove l’accesso alla cultura come diritto universale e che, attraverso la realizzazione di supporti audiodescrittivi, consente agli spettatori con disabilità visiva di fruire pienamente dell’esperienza teatrale, rendendo lo spettacolo un momento di partecipazione e inclusione condivisa. Per l’occasione, sono previsti biglietti ridotti per gli spettatori non vedenti e ipovedenti, e per i loro accompagnatori.