Alla Caproni sparisce il cantiere ma restano i danni

Caproni

Nei giorni successivi alla mia denuncia inviata alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio sono state decine le segnalazioni arrivate sui canali social di “Caproni Le Ali della Romagna”. Segnalazioni che mi hanno portato a effettuare un nuovo sopralluogo. La fabbrica risulta oggi totalmente chiusa. Ingressi e finestre sono completamente sigillati. È doveroso far notare come, subito dopo la mia segnalazione, il cantiere sia stato smantellato con estrema rapidità. Macchinari e materiali sono stati portati via in fretta e furia e le nuove recinzioni installate nei mesi scorsi davanti alla Caproni sono state rimosse, riposizionando le vecchie reti.

Risulta inoltre che l’opera non sia stata portata a termine. All’inizio dell’estate era infatti prevista la realizzazione di un secondo scheletro da collocare dietro la facciata, intervento che avrebbe comportato l’eliminazione di ambienti dello stabilimento ancora in piedi. Tale lavoro, a quanto pare, non verrà mai eseguito.

A questo punto le domande sono inevitabili. Che cosa è successo? Come mai tutta questa fretta nel rimuovere un’“opera stupenda” che in soli 5 mesi ha prodotto danni e crolli che la Caproni, da sola, non avrebbe fatto nemmeno in cinque anni? e soprattutto che fine hanno fatto i materiali asportati dallo stabilimento? Resta una questione centrale ancora senza risposta. Dove si trova il portone centrale, chiaramente visibile nelle fotografie pubblicate sui canali di “Caproni Le Ali Della Romagna”, prima rimosso, poi appoggiato alla facciata, successivamente sostituito con un grande pannello in legno compensato e infine completamente fatto sparire?

Per Natale mi piacerebbe potermi fermare, ma tutte queste domande senza risposta mi portano a ritenere che la segnalazione già inviata possa, e forse debba, essere ulteriormente ampliata. Non si esclude quindi il coinvolgimento di altri enti competenti, in grado di valutare correttamente quanto accaduto in questi mesi alla Caproni di Predappio, individuando responsabilità, autori dello scempio e collaboratori che si sono prontamente impegnati a insabbiare quanto successo.

A costo di giocarmi le vacanze faccio un’ulteriore promessa. Se non arriveranno notizie chiare e documentate sui materiali scomparsi, in particolare sul portone centrale, una denuncia alla Soprintendenza sarà solo il minimo. Credo di aver dimostrato più volte che ciò che affermo viene sempre portato fino in fondo. Questa volta sono io ad attendere aggiornamenti dai responsabili.

Amin della Caproni

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