«Il bilancio di previsione 2026–2028 del Comune di Forlì certifica una scelta politica chiara: governare rinviando. Rinviare investimenti, rinviare decisioni, rinviare il futuro della città». È il giudizio di Diana Scirri, capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, dopo l’analisi dei documenti di bilancio, del DUP (documento unico di programmazione) e del piano triennale dei lavori pubblici.
«Il bilancio 2026 è più piccolo di quello del 2025 di circa 25 milioni di euro, quasi il 10% in meno. Ma invece di fare scelte politiche chiare, la Giunta ha distribuito i tagli senza proteggere le priorità sociali» – afferma Scirri -. Sul welfare, il dato è chiaro. La percentuale sul totale resta simile, ma in termini assoluti si perdono oltre due milioni di euro già nel 2026 e circa 4 milioni e mezzo nel triennio. Calano le risorse per anziani, inclusione sociale e diritto alla casa. In una città che invecchia e si impoverisce, questa è una scelta politica precisa».
Gravissima, secondo Scirri, la situazione della protezione civile: «In una città strutturalmente esposta al rischio alluvionale, le risorse scendono da oltre mezzo milione a poco più di 200.000 euro, fino a cifre quasi simboliche negli anni successivi. C’è un solo funzionario per Forlì e altri 14 Comuni. Nessun potenziamento degli uffici, nessun investimento sulle aree di emergenza. E tutto questo mentre a Natale una nuova allerta meteo ha spaventato migliaia di cittadini».
Il confronto con altre spese è impietoso: «Oltre 700.000 euro per allestimenti natalizi e 128.000 euro solo per la comunicazione degli eventi, contro poche decine di migliaia di euro per la sicurezza strutturale della città. Le priorità di questa Amministrazione sono evidenti».
Sul fronte dell’istruzione, Scirri denuncia «l’assenza di una strategia pubblica. Restano i contributi alle scuole paritarie, ma non c’è alcun rafforzamento del sistema comunale. Il diritto allo studio è quasi inesistente come politica autonoma: il Comune si limita a gestire fondi esterni. In una città universitaria è una scelta grave».
Centro storico e ambiente confermano il quadro: «Nel 2026 e 2027 zero euro per piazze e percorsi, Corso Mazzini rinviato al 2028, rimboschimento praticamente assente. Si punta sull’albero di Natale più alto e sulle luci più costose, ma si ignorano proposte strutturali come il riuso dei locali sfitti. Infine, il piano triennale dei lavori pubblici. Il 2026 è stato svuotato. Decine di interventi rinviati o senza copertura finanziaria. Questa non è prudenza: è programmazione fittizia».
«Dopo 7 anni di governo – conclude Diana Scirri (AVS) – Forlì ha avuto gestione, ma non innovazione. Questo bilancio non sceglie, non protegge, non guarda al futuro. Per questo non posso votarlo».