Bilancio di previsione. Marabini: «Consiglieri ed esperti dei gruppi hanno avuto pochi giorni per esaminare la delibera»

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Il prossimo 30 dicembre il Consiglio comunale di Forlì dovrebbe essere chiamato ad esaminare ed approvare il secondo bilancio di previsione del mandato amministrativo avviatosi nel giugno 2024. Si tratta di un atto imponente che tocca le vite di tutti i forlivesi destinando le risorse per tutti i gli interventi che qualificano una comunità: dai servizi all’infanzia e a quelli scolastici, le forniture di acqua e gas e lo smaltimento dei rifiuti, i servizi abitativi e quelli sociali, la manutenzione delle strade che percorriamo o la gestione dei parchi e gli impianti sportivi che frequentiamo.

«Le previsioni generali di entrata e di spesa per il 2026 sono state quantificate in circa 255 milioni di euro complessivi di cui circa 103 (comprensivi di una quarantina di milioni dal fondo Pnrr) destinati ad investimenti.
Come Presidente della I Commissione del Consiglio Comunale ritengo necessario condividere alcune riflessioni con i cittadini forlivesi. La certezza della programmazione della spesa del Comune: dopo oltre un anno di attività dell’attuale Consiglio comunale, risulta evidente che l’approvazione del bilancio previsionale è una atto che la maggioranza in carica ritiene tanto dovuto quanto poco vincolante. L’atto amministrativo che dovrebbe fissare con chiarezza le scelte politiche dell’ente, nel corso dell’anno 2025 è stata oggetto di quasi 20 varianti “in corso d’opera”, per importi economici dell’ordine di diversi milioni di euro. Siamo consapevoli che i problemi e le opportunità che si presentano per un comune in corso d’anno non consentono di mantenere immutabile lo strumento di programmazione economica, ma il numero e la mole degli interventi proposti dalla Giunta Comunale Forlivese sgretolano l’unitarietà della programmazione finanziaria dell’ente per seguire aggiustamenti estemporanei derivanti dalla consapevolezza di non poter realizzare i progetti proposti o dalla necessità di captare fondi messi a disposizione da soggetti terzi e non preventivati» è il commento di Giulio Marabini Presidente I Commissione e consigliere del Partito Democratico.

«Il ruolo del Consiglio comunale nell’approvazione del bilancio 2026: nell’interesse della dignità dell’intero collegio elettivo cittadino, non si può tacere come da mesi la seduta di bilancio del Consiglio comunale fosse stata fissata per il giorno 18 dicembre. La spedizione delle delibere e dei relativi allegati (per un totale di 21 documenti, che superano ampiamente il migliaio di pagine) è invece giunta ai consiglieri solo il 10 dicembre scorso. La circostanza ha comportato la presentazione della delibera alle commissioni riunite per oggi 16 dicembre e lo slittamento della seduta di approvazione del bilancio al 30 dicembre, immediatamente dopo le prossime festività. In sostanza i consiglieri e gli esperti dei gruppi hanno avuto appena 4-5 giorni per esaminare la delibera più impegnativa dell’intero anno amministrativo. L’argomento è stato trattato con uffici ed assessori nella sola giornata di oggi e verrà ripreso solo in sede deliberativa» argomenta Marabini.

«Le difficoltà di programmare l’approvazione del bilancio 2026 e, ancora prima, gli stessi lavori consiliari, non sono degradabili a semplici difficoltà procedurali, ma sono un evidente limite amministrativo che si ripercuote sulle vite dei cittadini in termini di ritardo nelle spese per servizi ed investimenti. La legge demanda al Consiglio comunale la responsabilità primaria di approvare il bilancio di previsione, e l’organo assembleare della città, nella sua interezza e nel suo pluralismo, deve quindi essere trattato con un rispetto che non è solo “bon ton” istituzionale, ma soprattutto effettiva valorizzazione del suo ruolo di espressione democratica di tutta la cittadinanza» conclude Giulio Marabini Presidente I Commissione.

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