«Ho letto i tanti interventi, tutti apprezzabili e strategici per il futuro di Forlì, ma per il ‘subito’ manca il quid. Premetto che, ben oltre il centro da rivitalizzare, Forlì è città valida e attiva sotto ogni aspetto come dimostra il fatto che siamo sempre tra le prime città d’Italia per la qualità della vita. Pertanto non occorre affannarsi per denigrare e fare proposte vecchio stile. Veniamo al quid. Secondo me bisogna avere il coraggio di buttarsi su sperimentazioni interessanti. Che a mio avviso sarebbero le seguenti» propone l’ex vicesindaco di Forlì Giancarlo Biserna.
«Uno. Quanti anziani vivono nei quartieri a ridosso e verrebbero in centro in bus se ci fosse un collegamento diretto, veloce e gratuito? Parlo di decine di migliaia di persone che con l’auto hanno più problemi che in passato (non solo di costi) e che sentono da sempre il richiamo della foresta di piazza Saffi. Agevoliamoli, facciamo si che in un attimo e frequentemente arrivino nei luoghi loro cari. E questo lo dico io che nel 2012 spostai il Capolinea in stazione con l’impegno poi di rimodellare i collegamenti in centro. Ciò purtroppo non avvenne.
Due. Diamo a largo raggio la sosta gratuita per le prime due ore a chiunque. Ormai le politiche verdi tra guerre e riarmi e inquinamenti vari non esistono più come dimostrano le scelte europee e italiane. Bisogna fare ben altro per tutelare l’ambiente. Facciamo un esperimento per un anno e lasciamo perdere nuovi parcheggi, che non hanno senso e sono addirittura troppi, e anche le auto in piazza.
Tre. Sicurezza. Torno su una mia vecchia idea e sempre legata ai vecchietti come me. Quanti sono quelli in gamba che sarebbero disponibili a occuparsi di una bella e nuova sorveglianza di vicinato organizzata in stretto collegamento con la polizia. Quante persone si sentirebbero più sicure con queste presenze vive e vicine.
Quattro. Facciamo del Centro la casa del volontariato, dell’arte e della cultura. Gli spazi pubblici e privati ci sono e ci saranno, se si creano accordi con i vari enti pubblici e privati. Piano terra palazzi statali, sede ex Banca Commerciale e poi Palazzo Albertini, al di là della nota collezione di quadri da trasferirvi (quando?), regaliamolo ai cittadini che ci facciamo iniziative varie e diventi base di riferimento e stazione per i valligiani che scendono in città. Penso che ciò vada fatto al più presto, i negozi verranno, eccome, e i costi di questo progetto se ci si guarda bene sono ben affrontabili, se si decide che le cose da me dette diventino priorità» conclude Giancarlo Biserna.