La Guardia di Finanza di Forlì ha scoperto l’evasione per 17 milioni di euro di una società che svolgeva attività nel settore del commercio al dettaglio di opere d’arte. Le attività investigative sono iniziate lo scorso anno e il fascicolo dell’operazione ha preso il nome eloquente di “Torre d’avorio”.
La società, che tra l’altro ha più volte cambiato sede in località della Provincia, «non ha adempiuto agli obblighi dichiarativi dall’anno d’imposta 2012, comportandosi come un evasore totale», chiariscono le Fiamme Gialle. L’indagine “Torre d’avorio” che ha portato ad individuare le posizioni di due persone, con ingenti movimentazioni finanziarie con banche di San Marino.
È stata eseguita anche una perquisizione nella sede della società e nelle tre abitazioni riconducibili all’amministratore unico, attualmente in carica, dove è stata rinvenuta ingente documentazione «utile a ricostruire i ricavi conseguiti dalla società e non dichiarati al Fisco, nonché altri documenti attestanti l’autenticità di un’opera d’arte di Modigliani (non rinvenuta) del valore di 80 milioni di euro», spiegano ulteriormente i finanzieri.
L’amministratore della società, un 70enne forlivese, è stato deferito alla Procura per i reati di infedele e omessa dichiarazione, oltre ai reati di ricettazione in relazione alla contraffazione di opere d’arte, «in quanto – precisano i finanzieri – i consulenti tecnici nominati dalla Procura della Repubblica hanno evidenziato che l’opera di Modigliani di cui è stata rinvenuta l’autentica, in realtà non è stata mai creata dall’artista italo/francese».