Nella nostra dispensa, quando afferriamo una buona scatola di biscotti, magari integrali, possiamo ingerire insieme a quelle fragranti leccornie anche dei peli di topo. Secondo un’indagine promossa da Altroconsumo (la nota associazione di consumatori) i biscotti integrali sono una buona fonte di fibre, ma su 16 prodotti, ben 7 contengono peli di roditore. Altroconsumo ha portato in laboratorio 16 confezioni di biscotti integrali, selezionando tra le marche più diffuse. Trattandosi di prodotti integrali, è stato doveroso fare l’analisi della sporcizia, tecnicamente chiamato Filth Test. Grazie a questa analisi, frutto di un procedimento piuttosto lungo in cui i biscotti vengono letteralmente sciolti e filtrati, i tecnici di laboratorio hanno individuato tutti i materiali estranei che possono essere presenti negli alimenti a seguito di contaminazioni in fase di lavorazione o durante la vita commerciale.
Nel caso dei prodotti a base di farine non è raro trovare frammenti di insetti o, nel peggiore dei casi, peli di roditore invisibili a occhio nudo, ma perfettamente riconoscibili al microscopio. La causa di queste contaminazioni è la insufficiente igiene e l’inadeguato controllo nelle fasi produttive e commerciali. La prova principale del test è stata quella relativa al quantitativo di fibra presente nei biscotti. Altroconsumo ne ha misurato con un’analisi chimica specifica la quantità complessiva, giudicando sufficiente un quantitativo di fibra pari a 2 grammi per porzione. Per aiutare nella scelta dei prodotti migliori l’associazione di consumatori ne ha analizzato 16 tipi diversi tra quelli più diffusi al supermercato.
Sono effettivamente integrali, nel senso che non è raro trovarci, oltre alla crusca, anche parecchie impurità. Poco meno della metà, infatti, oltre a vari frammenti di insetti, contengono anche alcuni peli di roditore. Sotto la lente dei potenti microscopi non hanno superato l’esame prodotti noti come Balocco, Saiwa, Galbusera, Lazzaroni; marchi come Coop e Carrefour, nonché Cereal. Niente che possa essere pericoloso per la salute, chiariamolo subito, ma sicuramente indice di una insufficiente attenzione all’igiene durante il ciclo produttivo e commerciale.
Per quanto riguarda la qualità complessiva, le nostre analisi rivelano prodotti molto diversi tra loro per quantità di fibra (i valori per porzione variano da 1 a 6 grammi) e per qualità degli ingredienti. In particolare, colpisce la presenza in moltissimi di questi prodotti – che pure strillano in etichetta le loro qualità positive per la salute legate alla presenza delle fibre – di grassi di cattiva qualità, come gli olii vegetali di palma e cocco. A riprova del fatto che bisogna andare oltre alle scritte pubblicitarie. Controllate sempre il valore nutrizionale reale del prodotto, leggendo con attenzione la lista degli ingredienti e l’etichetta nutrizionale, che nei prodotti del test è presente.
La fibra alimentare è un’importante componente della dieta, perché influenza molti aspetti del nostro benessere. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha recentemente stabilito che 25 grammi al giorno di fibre alimentari sono sufficienti per mantenere una normale funzione intestinale negli adulti, ma anche maggiori assunzioni di fibre alimentari favoriscono la salute, riducendo il rischio di cardiopatie e diabete di tipo 2 e costituendo un valido alleato per il mantenimento del peso forma.
Nell’opinione dell’Efsa non si fa più distinzione tra fibre solubili e insolubili, perché, dice l’Autorità, i benefici sono attribuibili al complesso delle fibre alimentari assunte attraverso l’alimentazione, solubili o insolubili che siano. L’importante, quindi, è consumarne in quantità sufficiente, cosa che si può facilmente ottenere con una dieta varia e bilanciata, ricca di frutta, verdura e cereali. Altroconsumo ha fatto assaggiare i biscotti del test a 60 persone in un laboratorio specializzato in questo tipo di indagini. Gli assaggiatori hanno degustato e giudicato ogni prodotto, ovviamente senza conoscerne la marca.
- I preferiti sono risultati Mc Vities e Oro Saiwa Cruscoro per sapore e consistenza e Galbusera Più, soprattutto per il profumo, seguiti da Dico e Carrefour.
- Meno apprezzati, giudicati di qualità mediocre, risultano Coop Vivi Verde, Lazzaroni Pain Croute, Cereal. Gli ultimi due sono stati penalizzati per l’aspetto, ma anche per il sapore (“di cartone”) e per la consistenza troppo granulosa.
- Il biscotto integrale ideale, secondo gli assaggiatori, è quello che ha un aspetto invitante, superficie irregolare, profumo gradevole di cereali, sapore equilibrato e gusto dolce, leggero, friabile e delicato.
[Notizia riportata da Altroconsumo]
4 commenti
ma ci volete dire in quali cazzo di marche sono stati trovati i peli di topo ?
Nell’articolo ad un certo punto c’è scritto: “Sotto la lente dei potenti microscopi non hanno superato l’esame prodotti noti come Balocco, Saiwa, Galbusera, Lazzaroni; marchi come Coop e Carrefour, nonché Cereal. Niente che possa essere pericoloso per la salute, chiariamolo subito…”
Ad un certo punto nell’articolo c’è scritto: “Sotto la lente dei potenti microscopi non hanno superato l’esame prodotti
noti come Balocco, Saiwa, Galbusera, Lazzaroni; marchi come Coop e
Carrefour, nonché Cereal. Niente che possa essere pericoloso per la
salute, chiariamolo subito, ma….”
E che Oro Saiwa, Balocco usano l’olio di palma che dire?