«La Costituzione trova le sue origini nella lotta di liberazione, nella resistenza e fa dell’antifascismo la sua essenza e fondamenta della nostra democrazia. Al sindaco di Predappio pare sfuggire questo dato al punto che nella sua intervista odierna al Messaggero ritiene persino sbagliato “spaccarsi sul fascismo” e ironizza sul fatto che proliferano gadget che inneggiano al duce, che si vendano cimeli del ventennio, che di fatto si faccia apologia del ventennio, ritenendo che non siano un problema.
Cosa ancor più grave e preoccupante è poi l’affermazione successiva che il nostro sindaco fa dichiarando che il ventennio “ha avuto tante facce non solo quella tremenda degli ultimi anni…”. Non si può inoltre mistificare quella che fu la marcia su Roma, organizzata e voluta come prova di forza per aprire le porte al fascismo. Nessuna nega che il fascismo sia stato un fenomeno di massa, ma questo non giustifica un regime autoritario, liberticida che portò il paese a fare proprie le leggi razziali, la deportazione degli ebrei, la guerra al fianco di Hitler e a negare ogni libertà e affossare tutti gli strumenti di democrazia.
Ci volle la guerra partigiana che, con l’aiuto degli alleati, riportò il paese nell’alveo delle democrazie occidentali. Il ventennio non va nascosto ed è vero che va sconfitto con la conoscenza, con la cultura ma non con il revisionismo e con la sottovalutazione di fenomeni come quelli della propaganda e dell’apologia al fascismo. Noi crediamo anche che si debba dimostrare come il recupero della ex casa del fascio a Predappio possa divenire un vero centro studi sui regimi autoritari e punto fermo di un antifascismo che oggi come ieri rimane valore fondamentale della nostra Costituzione».
Articolo Uno-Mdp Forlì