Dal primo al 4 marzo si è svolta a Bologna la VI edizione del festival internazionale di fumetto, BilBOlbul, curato da Hamelin e Ceciura Comic c’era. I luoghi e gli spazi occupati dall’evento sono oltre sessanta, gioco forza sta al visitatore scegliere il percorso da seguire. Partiamo dalle mostre, l’abbinata nel museo civico archeologico di Atak (Mirabilia), disegnatore tedesco e di Francesca Ghermandi (Officina Ghermandi), nota illustratrice bolognese.
Bellissima come del resto lo è sempre stata anche nelle edizioni precedenti, conduce il visitatore dentro le fucine creative degli artisti. Dinamica, sia nel percorso, sia negli svariati manufatti disegnati e non, che si sottopongono alla nostra stimolata curiosità scrutatrice. Le tavole originali di studio convergenti al risultato finale, ci fanno passeggiare sui percorsi creativi intrapresi dagli artisti con stupore e meraviglia.
La Ghermandi ci offre molto del suo lato da illustratrice, non a caso collabora con diverse testate e case editrici, alcuni esempi: “Linus”, “Internazionale”, “Cyborg”, “Frigidaire”, “Comic Art”, “Einaudi”, “Garzanti”, “Coconinopress”. Ha pubblicato anche vari libri a fumetti tra i quali: “Jo Indiana”, “Hiawata Pete”, “Grenuord”. Scelta forse azzardata quella di esporre l’autore Atak, poco conosciuto in Italia. Secondo me indovinata. É così che si pone l’attenzione sul fumetto contemporaneo. Curioso l’esplorare il mondo che ne ha originato l’ispirazione. Nei suoi lavori colorati, realizzati con i più svariati materiali, troveremo molti “fumettoricordi” comuni. Museo civico archeologico dal 2 marzo all’8 aprile (se capitate a Bologna, da non perdere).
Non solo per i più piccoli, divertentissima l’esposizione panoramica nel mondo dei Ronfi di Adriano Carnevali, storico illustratore umoristico per diverse riviste. Chi di noi non ha mai riso dopo aver letto una vignetta di Carnevali sulla settimana enigmistica? Da scoprire il villaggio tridimensionale dei Ronfi, costruito deliziosamente dall’artista, che si erge ronfante nel mezzo di accurate e spassose tavole originali. Ideale per chi accompagna dei bambini, non potranno fare a meno dall’essere conquistati dalla simpatia dei Ronfi. Sala cineteca di Bologna dal 2 al 24 marzo.
Elementi di collaborazione si evidenziano nelle esposizioni all’interno dell’Accademia di Belle Arti di Bologna. Vengono esposti i lavori originati dai diversi progetti che presumibilmente nascono in collaborazione con l’Accademia ed i giovani autori. Sono presenti anche tre riviste autoprodotte, tra le quali OPPIPOLLA, testata nella quale collabora Sara “Sax” Guidi, Resina cofondatrice Laura Fuzzi, entrambe giovani promettenti fumettiste esordienti del nostro territorio forlivese.
Immancabili le fila di appassionati, in attesa di ricevere le dediche disegnate dai numerosi e generosi autori presenti. Molto affollata la postazione di Nicola Mari, disegnatore di Dylan Dog, che indefesso sfornava Groucho e DD per tutti i Bonelliani smaniosi e mai paghi. Paolo Bacilieri, penso non abbia bisogno di presentazioni, accontentava in tutte le svariate richieste da raffigurare, i suoi ammiratori. Che effetto vedere con quale maestria e velocità, Dott. Carnevali, classe 1948, regalava a chiunque il sorriso dei suoi Ronfi. Curiosa la tecnica di disegno adottata da Stefano Ricci, internazionale artista nato a Bologna nel 1966, china con bianchetto, indice, medio, polso setole ed altro, da vedere. Presenti anche le delicate Mara Cerri e Magda Guidi. Presentano il loro libro+dvd “Via Curiel 8” fine racconto per immagini. Il cortometraggio si è aggiudicato il primo premio al Torino Film Festival 2011.
Proiezioni, musica, performance di vari generi sono protagonisti e cornici del festival, ma io concluderei con un cenno storico. Chi è Bilbolbul? Personaggio curioso e particolare, nato dalla creazione di Attilio Mussino agli inizi del millenovecento. Un giovanissimo neretto che come peculiarità si trasforma a seconda del modo di dire del momento. Deve scappare quindi “mette le ali ai piedi” ed improvvisamente gli spuntano ali alle caviglie. A una gran mole di lavoro da sbrigare “si fa in quattro” ed improvvisamente si divideva in quattro parti. Lo vedrei bene in una nota pubblicità. Scompare presto, agli inizi della prima guerra mondiale. Chi dice per colpa delle espansioni coloniali italiane in Africa, chi dice che erano finiti i modi di dire. Avrà pettinato anche le bambole?
BilBOlbul Festival internazionale di fumetto Bologna 1-4 marzo 2012 http://www.bilbolbul.net