Lo slogan di cui sopra è indubitabilmente fascista (sta scritto sui muri di molti edifici italiani, risalenti al Ventennio). Ed è una torsione ipernazionalista di alcuni concetti (non di un motto) mazziniani, espressi nei “Doveri dell’Uomo”. Mazzini, tuttavia, antepone ai doveri verso la patria e la famiglia quelli verso l’Umanità. E aggiunge: “Quei che v’insegnano morale, limitando la nozione dei vostri doveri alla Famiglia o alla Patria, v’insegnano, più o meno ristretto, l’egoismo, e vi conducono al male per gli altri e per voi medesimi. Patria e Famiglia sono come due circoli segnati dentro uno maggiore che li contiene [l’Umanità]”.
Che cosa invece pensasse Mussolini dell’Umanità, lo si può leggere nel programma del Partito Nazionale Fascista (1921): “Il PNF afferma che nell’attuale momento storico la forma di organizzazione sociale dominante nel mondo è la Società Nazionale e la legge della vita nel mondo non è l’unificazione delle varie Società in una sola immensa Società: “L’Umanità”, come crede la dottrina internazionalistica”.
Certo, Mussolini si riferiva in particolare all’internazionalismo socialista e comunista; ma Mazzini per primo (1847) aveva guardato all’internazionalismo per affratellare le nazioni in nome della comune appartenenza all’Umanità. La stessa idea di Dio, per Mazzini, aveva senso all’interno di una grande “religione dell’Umanità”, trascendente le religioni positive. Idee romantiche, tipiche del primo Ottocento? Certamente. Per questo, lasciamole a quei tempi andati. E non utilizziamole per nobilitare progetti che, con l’umanitarismo mazziniano, nulla hanno a che vedere.