Il Joker di Todd Phillips e Joaquin Phoenix si preannuncia come uno dei film dell’anno. L’attesa intorno al vincitore, a sorpresa, della 76° edizione della Mostra del Cinema di Venezia, cresce: in Italia, il film che racconterà la nascita dell’avversario per eccellenza di Batman uscirà il 3 ottobre, anticipando di un giorno gli Stati Uniti.
Il film ha vinto a Venezia per la sua profondità, per il suo essere così distante dai cinecomics così come li conosciamo, per essere disturbante e cupo. Il lavoro del duo Phillips-Phoenix, a quanto pare, ha superato le aspettative: il trionfo a Venezia certifica bellezza e qualità del lavoro del regista e dello straordinario attore che, secondo Davide Turrini del Fatto Quotidiano, “si mangia in un solo boccone Jared Leto, Heath Ledger e Jack Nicholson“. Parole pesanti, se pensiamo al fatto che sia Nicholson che il mai abbastanza compianto Ledger interpretarono, ognuno a suo modo, il Joker della DC in modo eccellente.
Appassionati di fumetti e non sono in attesa di scoprire la versione di Phoenix del villain. Joker, così come molti altri film, nel nome ha un chiaro riferimento al mondo del gioco, ma il personaggio è tutt’altro che giocoso: la storia, ambientata in un’inquieta Gotham del 1981, racconta la difficile vita di Arthur Fleck, aspirante comico che fatica a trovare posto in società e che, alla fine, la stessa società contribuisce a trasformare nel genio criminale che si scontrerà più volte con il Cavaliere Oscuro. Per costruire il personaggio, il regista ha preso spunto da diversi fumetti degli anni ’80, pescando qua e là le caratteristiche più funzionali all’idea dietro il film.
Le voci sull’incredibile prestazione attoriale di Joaquin Phoenix si rincorrevano da mesi: a confermarle, le parole di Robert De Niro, suo compagno sul set, che ha esaltato la sua intensità in ogni singola scena del film e la sua grande professionalità. Non è un caso che il regista Todd Philipps abbia dichiarato che spesso l’attore smetteva di recitare perché in crisi. “Perdeva il controllo e abbandonava il set” ha detto, aggiungendo che “nel mezzo della scena se ne andava e usciva: lo faceva quando non sentiva il personaggio“.
L’attore ha curato maniacalmente la sua parte: per dare vita all’inconfondibile risata del Joker, infatti, Phoenix, ha studiato le persone affette da risata patologica, cioè quei soggetti che non riescono a trattenere la risata, a prescindere dai contesti e dalla situazione, pur non volendolo.
D’altro canto, il ruolo del Joker non poteva che essere di Phoenix, come dichiarato dallo stesso regista, che non ha nascosto tensioni e disaccordo durante la realizzazione del film, che tuttavia mai hanno messo in discussione la collaborazione tra i due. Per esempio, Joaquin Phoenix era in disaccordo con il regista sul perdere oltre 20 kg per interpretare al meglio la figura emersa dalla sceneggiatura, ma poi ha finito con l’accettare.
Joker è un film che racconta di una società in cui farsi largo e trovare un posto al sole è ardua impresa. La città è in tensione, Arthur Fleck è depresso, fatica ad affermarsi, ha una madre ammalata e trova poco amore in cui rispecchiarsi. E nemmeno il sogno di apparire in tv lo salverà dal diventare il criminale che terrorizzerà Gotham e farà dannare Batman.
Nel film, si notano rimandi a Re per una notte o Quinto potere, ma è il Joker che emerge dalla sceneggiatura, la fotografia, la luce del film e la trama a fare di questo film un unicum nel panorama dei film tratti da fumetti, tant’è che alcuni faticano a considerarlo un cinecomic anche perché, più che la storia di Joker, la pellicola racconta di Arthur Fleck, dell’uomo dietro la maschera che, a sua volta, celerà il criminale.
Il vincitore della Mostra di Venezia probabilmente non avrà un seguito e non incontrerà il Batman di Robert Pattinson, ma già così è destinato a rimanere nella storia del cinema. “La risata del mio Joker vi farà piangere” ha detto Phoenix: gli appassionati di cinema sono pronti a scoprirlo.