È stato il presidente Foster Lambruschi a consegnare il Lion d’oro a Gianfranco Bacchi, comandante della nave italiana “Amerigo Vespucci” al termine di un riuscito e partecipato meeting promosso dal Forlì Host per assegnare il riconoscimento ideato 30 anni fa per mettere in rilievo i forlivesi che eccellono nella loro attività. Bacchi, nato 49 anni fa nella nostra città, nel corso della propria carriera ha ricoperto numerosi incarichi, tra cui il comando del pattugliatore di squadra “Bersagliere” e una docenza di Comunicazione all’Istituto Studi Militari Marittimi di Venezia, dal 2010 al 2013.
Successivamente, dopo tre anni trascorsi alla Nato, dal 2016 è stato Capo Ufficio Relazioni esterne e cerimoniale allo Stato Maggiore della Marina. Infine, dall’8 ottobre 2019 è diventato il 122° Comandante della “Vespucci” (a bordo della quale, tra l’altro, Bacchi aveva svolto la campagna addestrativa 30 anni fa). Nel corso dell’incontro, che si è tenuto giovedì 30 gennaio 2020 presso il Circolo della Scranna, il comandante Bacchi ha raccontato ai presenti la storia della nave-scuola che fu varata il 22 febbraio 1931 a Castellammare di Stabia.
Partì completamente allestita il 2 luglio alla volta di Genova dove, il 15 ottobre 1931, ricevette la bandiera di combattimento. Il suo compito fu quello di affiancare la Cristoforo Colombo, un altro veliero, nell’attività di addestramento, e venne inquadrata nella Divisione Navi Scuola insieme alla Colombo e ad un’altra imbarcazione minore, facendo varie crociere addestrative nel Mediterraneo e nell’Atlantico. Al termine del Secondo conflitto mondiale, per l’effetto di accordi internazionali, la Cristoforo Colombo dovette essere ceduta insieme ad altre unità all’URSS, quale risarcimento dei danni di guerra. Attualmente l’Amerigo Vespucci è la più anziana nave italiana ancora in servizio ed ha come motto, ufficializzato nel 1978, “Non chi comincia ma quel che persevera”, che esprime la vocazione del natante alla formazione ed addestramento dei futuri ufficiali della Marina Militare.
L’addestramento si svolge attraverso “crociere” d’istruzione che generalmente hanno itinerari diversi. Entro poche settimane l’imbarcazione partirà per il giro del mondo e durante il lungo itinerario farà sosta nel porto di Tokyo in occasione delle Olimpiadi 2020; sosta che consentirà al veliero di assolvere il compito di ambasciatore sul mare dell’arte, della cultura e dell’ingegneria italiana. Infatti la nave, come ha ampiamente illustrato il comandante Bacchi, presentandosi in molti dei più importanti porti del mondo in particolari occasioni diventa una vetrina del made in Italy.
Bacchi ha evidenziato inoltre come il veliero mantenga vive le vecchie tradizioni: le 26 vele sono ancora in tela olona, le cime sono tutte ancora di materiale vegetale, e tutte le manovre vengono rigorosamente eseguite a mano; ogni ordine a bordo viene impartito dal comandante, tramite il nostromo, nel più assoluto silenzio, con il fischietto. L’equipaggio è composto da 270 persone fra ufficiali, sottufficiali e sottocapi e comuni marinai. Durante i periodi di addestramento vengono aggregati anche i circa 150 allievi del primo anno di corso dell’Accademia navale di Livorno per un totale di ben otre 400 persone.
Il comandante Bacchi, nel raccontare le specificità e le difficoltà della navigazione, ha tenuto ad evidenziare il ruolo corale di tutti coloro che sono a bordo della Vespucci ed ha aggiunto che in realtà non è lui a guidare la nave, ma che si considera come un direttore d’orchestra deputato a dare ordine ad un’attività esplicitata collettivamente.