«Non ci compete entrare nel merito del confronto a Predappio fra maggioranza e opposizione sul tema del bilancio di previsione 2020. Ciò che invece ci interessa è contestare le affermazioni del Sindaco Canali riguardo alla nostra attività nell’ambito di Progetto Predappio. Si tratta di affermazioni tanto inaccettabili quanto arroganti, dall’esplicito carattere offensivo, che meriterebbero solo un’azione legale e il cui scopo evidente è distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dal totale vuoto culturale che caratterizza l’attività di questa Amministrazione riguardo al programma di valorizzazione dell’Ex Casa del Fascio. Nel comunicato del Sindaco si dice: “…a noi sono risultate spese solo di consulenza, pranzi, viaggi…”.
Così alle falsità espresse dal sindaco riguardo alla presunta bocciatura del progetto scientifico e museografico da parte della Soprintendenza, poi smentita dallo stesso Soprintendente, si aggiungono altre falsità nel tentativo di squalificare il nostro lavoro, senza neppure conoscerlo, come lui stesso ammette. Ci chiediamo perché il Sindaco, invece di oltraggiare le persone coinvolte nel progetto, non si rivolge a Ser.In.Ar., la quale può testimoniare nel dettaglio le spese sostenute avendone la responsabilità amministrativa ed avendo perciò vigilato sulla correttezza formale e sostanziale delle decisioni. Il Sindaco non lo fa perché sarebbe costretto a prendere atto che tutte le spese hanno riguardato le attività previste dalla convenzione, che non di consulenze si è trattato ma di veri e propri incarichi professionali affidati sulla base di un’attenta verifica dei qualificatissimi curriculum delle persone interessate, incarichi che non hanno potuto produrre praticamente nulla in quanto revocati al loro nascere, che i viaggi hanno riguardato solo due missioni (una a Lisbona ed una a Cambridge) per la presentazione del progetto e alle quali hanno concorso in parte o in tutto i soggetti organizzatori, oppure si tratta di rimborsi per gli spostamenti interni per recarsi ad incontri o riunioni essenziali per lo sviluppo dell’attività (Forlì, Bologna, Milano, Roma, ecc.), che infine i cosiddetti “pranzi” sono stati rimborsati solo a chi si trovava per impegni fuori dal proprio luogo di residenza, e in più con una grande attenzione al contenimento dei costi, che in molti casi si è tradotto anche nella stessa rinuncia a chiedere il rimborso.
Oltre a ciò il Sindaco dimentica la spese sostenute per attrezzare il posto lavoro presso la sede di Ser.In.Ar., la traduzione in inglese del sito e la sua gestione, l’attivazione dell’Eco della Stampa ed altre spese amministrative, fra le quali la percentuale del 3,5% dovuta a Ser.In.Ar. per il supporto amministrativo.
Senza poi dimenticare le spese sostenute in proprio dai collaboratori per girare in mezza Europa a vedere musei, esposizioni e istituzioni.
A tutto questo il Sindaco aggiunge, con un patetico tentativo di ironia “Quali sono i risultati di questo mirabolante progetto? Siamo ancora tutti in trepidante attesa”.
A quale progetto si riferisce? Al Programma di Valorizzazione? Al Progetto scientifico e museografico? Sui quali, pur avendoli a disposizione, non è riuscito in molti mesi a proferire il benché minimo concetto, dichiarandosi ripetutamente “non competente”. Oppure al Progetto definitivo che lo staff di Progetto Predappio avrebbe elaborato se non fosse stato lui ad impedirlo, per poi magari lamentandone la mancanza? Ebbene, ricorda il Sindaco che il Programma di Valorizzazione è stato approvato all’unanimità dal Consiglio comunale e dunque anche dall’allora minoranza? Ricorda il Sindaco che il Progetto Scientifico e Museografico è stato redatto dall’Istituto Parri sotto gli auspici di un Comitato Scientifico Internazionale di 16 membri di grande levatura culturale e tecnica? Ricorda il Sindaco che lo staff di Progetto Predappio era costituito da professionisti di grande livello, come lui stesso riconobbe prima di farsi prendere dalla frenesia demolitrice di quanto è stato fatto?
Sul bilancio un’unica osservazione: si è deciso di eliminare lo stanziamento annuo di € 30.000 destinato all’attività di Progetto Predappio e cioè alla progettazione definitiva dell’esposizione permanente; si è poi deciso di spostare sul progetto generale i fondi provenienti dall’Art Bonus. Tutto ciò col risultato di azzerare le risorse destinate alla progettazione dell’allestimento museale. Forse per il Sindaco non è più necessario sostituire l’attuale progetto museografico, oppure pensa a contenuti che non necessitano di progetto del tipo di quelli che ha annunciato e poi smentito, oppure, visto che non ha mantenuto le risorse a bilancio, farà tutto lui, in nome della strana idea che per formulare e portare avanti un progetto di questa portata non si richieda tempo, lavoro, competenza, professionalità e dunque risorse? A questo punto la trepidante attesa è tutta nostra».
Progetto Predappio