Sessanta Racconti. E pure Caronte l’abbiamo passato. Certo dopo un inverno come quello passato ci voleva un po’ di caldo ma … anche qualche grado in meno non è che schiferebbe proprio. Comunque, passato Caronte pare che arrivi Lucifero: vorrei fare un plauso a quei meteorologi che battezzano queste ondate di calore “Grazie per questi nomi che ci aiutano a sopportare con ottimismo le temperature abissine che quest’estate ci regala. Grazie Davvero.
In ogni modo abbiamo capito che il caldo non dà tregua. E per sfuggire dalla canicola si farebbe di tutto. Non è che in questi caldi afosi uno abbia questa gran voglia di leggere ma è pur vero che stare a aspettare che il caldo passi è noioso e serve un’attività poco impegnativa dal punto di vista fisico ma che aiuti a superare la situazione. Un libro ad effetto placebo potrebbe essere “Il senso di Smilla per la neve”, best seller di qualche anno fa trasformato poi in un filmetto (per la verità un po’ bruttacchiolo): ambientato in Groenlandia, ma ho deciso di optare per tutt’altra opera… L’idea che mi è balenata è quella di parlare di un libro di racconti. Si perché il racconto, oltre ad avere una storia letteraria di tutto rispetto può essere un buon dissetante per la mente senza diventare impegnativo. La forma breve se da un lato può scoraggiare per il fatto di iniziare sempre con personaggi nuovi, dall’altra aiuta a riempire gli spazi vuoti di tempo, che specialmente in estate capitano. Torni dalla spiaggia? O magari aspetti di uscire? O ancora durante la pausa pranzo vuoi leggerti qualcosa? Et voilà il racconto. Interessante, spesso strabiliante, qualche volta con finale aperto e qualche volta con finale a sorpresa.
E potrebbe esserci raccolta migliore dei “Sessanta Racconti” di Dino Buzzati (Ed. Oscar Classici Moderni Mondadori – 2001 – 560 pagine – 10 euro) per prendere confidenza con il genere ? Assolutamente no. Buzzati è uno dei migliori scrittori del dopoguerra anche se la sua fama attuale non gli rende giustizia. Questa raccolta Sessanta Racconti, premio Strega 1958, include opere già presenti in altri titoli e racconti scritti per giornali tutte scelte dallo stesso Buzzati.
L’attesa per un evento, che spesso non è quello che poi accade, il terrore del quotidiano, la paura ingiustificata, ambientazioni surreali ma realistiche e una folla di personaggi incredibili (umani ma anche sovrumani e animali di vario genere) e atmosfere al limite tra il kafkiano e l’hitchockiano sono le tematiche ricorrenti in questi racconti.
Già il primo racconto di Sessanta Racconti cattura l’attenzione con questa ricerca dei limiti del mondo misurato attraverso i “Sette Messaggeri”, o la metaforica discesa dei “Sette piani” di un’ospedale surreale. O ancora una notte di terrore in attesa di una invasione che forse non esiste nemmeno in “Paura alla Scala”. O la paura crescente come la corsa di un treno di “Qualcosa era successo” e la sorprendente profetica invenzione di una chat ante-litteram in “Lo sciopero dei telefoni”, fino al gran finale con l’apocalittica ultima battaglia della “Corazzata Tod”.
C’è tutto l’Universo di Buzzati: cinico, ironico, a tratti religioso, spesso misogino ma sempre in vena di raccontare il ridicolo dimenarsi dell’uomo tra i misteri del mondo. Ci sono 60 storie da scoprire, da leggere e da capire. Ma alla fine di ogni racconto , andando oltre le metafore che Buzzati usa, vi accorgerete che forse ha raccontato qualcosa che, per quanto strano, è avvenuto pure nella vostra vita.
Pierluigi Ciappi