Morrone: «C’è carenza di mascherine e l’Ausl Romagna imbavaglia gli operatori sanitari»

Jacopo Morrone Lega

Vietato parlare. Non bastavano i turni massacranti e la carenza (o mancanza) di dispositivi di protezione individuale, il personale sanitario deve anche tacere. Guai se diventano pubbliche le carenze della sanità regionale e in particolare romagnola. Ma l’invito/imposizione al silenzio inviato da Marcello Tonini, direttore generale dell’Asl Unica della Romagna, a migliaia di operatori sanitari è arrivato alla stampa nazionale. E Tonini non fa certamente una bella figura. Anche perché ai legittimi sfoghi di medici e infermieri sui social, si sono affiancati appelli dei sindacati, un documento siglato dagli Ordini provinciali dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri dell’Emilia-Romagna e un esposto dell’Anaao-Assomed Emilia-Romagna, che denunciano tutti, tra le altre cose, l’assenza di maschere adatte a chi opera a contato di pazienti affetti da Covid-19″.

“Prima quindi di imporre il silenzio, Tonini si preoccupi di rispondere alle richieste dei sanitari e di distribuire i urgentemente i dispositivi idonei. Finita l’emergenza, sarà il momento di denunciare le responsabilità dei tagli scriteriati che nell’ultimo decennio ha subito il settore sanitario nella nostra regione, grazie alle politiche nazionali di spending review, che noi della Lega abbiamo sempre contrastato, inascoltati”. Lo afferma in una nota il deputato della Lega Jacopo Morrone.

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