Dopo aver ricordato le ragioni che hanno portato alla costruzione ex novo di Terra del Sole e aver dato conto delle ipotesi che si fanno sulle origini del nome della cittadella medicea, è ora la volta di raccontare come avvenne la sua costruzione e le idee progettuali che stanno alla base dell’edificazione della nuova città. Argomenti analizzati compiutamente da Marco Viroli e da chi scrive nel volume “Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea”, edita da Diogene Books nel 2014.
Tra le fasi determinanti che diedero avvio alla fondazione della città fortezza vi fu il bando in cui si vietava l’abbattimento di alberi e lo svolgimento di lavori “nel luogo disegnato per la costruzione del castello del Sole”. Allo stesso tempo venne dato ordine di misurare i terreni presi in considerazione “nella nuova fabbrica della Terra del Sole”. Il computo, in misure romagnole, fu di “tornature 44, pertiche 2, piedi 7”. Nell’ottobre del 1564, per reperire i fondi per la costruzione, fu emanato il “bando del sale” con il quale si prescriveva alle comunità della Romagna Toscana il pagamento di una tassa consistente in quattro danari per libbra di sale.
Controversa è la data esatta del 1564 in cui si tenne la cerimonia della posa della prima pietra. Secondo alcuni fu l’8 ottobre, giorno di Santa Reparata, secondo altri l’8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione. Stando ai documenti già citati a noi pare evidente che la data da assumersi sia l’8 dicembre. Lo storico forlivese Paolo Bonoli, volando forse un po’ con la fantasia, scrisse che “il Gran Duca di Toscana piantò la prima pietra”. Certo è che dopo la cerimonia ebbero inizio i lavori nei quali furono coinvolti non solo artigiani e operai del posto ma anche manovalanze provenienti dalla Toscana e dalla Lombardia. Per primi furono costruiti i bastioni nella successione Santa Reparata, Santa Maria, Sant’Andrea, San Martino. Si passò poi alla realizzazione della cinta muraria e quindi alla costruzione dei palazzi e delle case del Borgo Fiorentino, quindi alla messa in opera del Palazzo Pretorio e delle case del Borgo Romano.
Il 18 agosto 1565, col cosiddetto “Bando delle Case”, si disponeva che i Comuni della Romagna Fiorentina si facessero carico delle spese di edificazione di sessantaquattro abitazioni atte a ospitare la popolazione all’interno dell’abitato. Nel decreto si affermava che la proprietà delle case sarebbe rimasta alle comunità che le avevano finanziate e che avrebbero in tal modo tratto guadagno dagli affitti incassati. Il provvedimento causò però un generale malcontento nelle popolazioni della vallata e decadde senza che la costruzione di un’unica casa fosse stata avviata.
Nel 1568, mentre le due porte erano ancora in costruzione, il perimetro delle mura risultava pressoché concluso. Nel 1578, anche se restavano da terminare Porta Fiorentina e altre infrastrutture, la città fortezza era sostanzialmente completa nelle sue parti fondamentali. L’anno seguente fu eletta capitale della Provincia della Romagna Fiorentina e il 1° giugno 1578, Antonio Dazzi, suo primo commissario, si insediò a palazzo dopo aver fatto trasferire dalla vicina Castrocaro il Bargello, il giudice e la Corte civile e criminale, il cancelliere e il maestro di scuola.
Terra del Sole diventava a tutti gli effetti capoluogo della Romagna Fiorentina anche se mai alcun papa le avrebbe conferito il grado di sede diocesana, anche dopo la costruzione della Chiesa di Santa Reparata che, secondo i progetti di Cosimo I, doveva diventare la cattedrale.
Gabriele Zelli