“Non è consentito a un Parco Nazionale finanziare al di fuori del suo territorio un intervento che cementifica e manomette un’area libera da costruzioni, costituita da prati e alberature, denominata ‘Parco di Fontanalda’ in Comune di Premilcuore”: così la senatrice di Leu Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto, che ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente Costa nella quale ha messo in evidenza “il fatto che il progetto in questione, denominato Vias Animae, finanziato in parte dalla Regione attraverso un programma europeo, è costituito da muraglioni di cemento armato, improbabili campi da beach volley, tenuti su da terrapieni sostenuti da manufatti in cemento autobloccanti per muri di sostegno, movimenti terra e estese impermeabilizzazioni del suolo, con edifici per spogliatoi e piscina”.
“È sorprendente – continua la parlamentare – il fatto che un simile intervento possa essere stato concepito in un’area riconosciuta da tutti gli strumenti di pianificazione, dal Piano territoriale Paesistico regionale, al Piano provinciale fino al Piano strutturale comunale e al Rue come zona di tutela per i i caratteri ambientali dei corsi d’acqua. Per questo, chiedo al Ministro Costa se ritenga coerente e compatibile con le finalità di un Parco Nazionale il finanziamento di opere edilizie di un altro ente, poste al di fuori del suo perimetro e della sua competenza. L’intervento è incompatibile con lo stato dei luoghi proprio per la loro naturalità, in adiacenza alle piscine naturali del fiume che costituiscono la vera attrattiva turistica e ricreativa del luogo e che verrebbero così sacrificate dalle opere di devastazione progettate e addirittura perfino finanziate non solo attraverso il bando europeo ma anche dal Parco Nazionale”.
“Chiedo inoltre al Ministro dell’ambiente di esercitare i propri poteri di vigilanza revocando i finanziamenti concessi dal Parco con una così clamorosa e palese violazione del dettato e delle finalità della legge quadro sulle aree protette. Il Ministro Costa assuma iniziative nei confronti della Regione Emilia Romagna e della Unione europea, perché valutino se non sia il caso di revocare il contributo, recuperando le somme eventualmente erogate, visto che l’intervento in Comune di Premilcuore risulta anche in palese contrasto con le finalità dei progetti europei. Infine suggerisco al Ministro di richiamare ad una maggiore attenzione i propri rappresentanti all’interno del Consiglio direttivo del Parco, perché esercitino un maggiore controllo, anche di merito, nei confronti delle proposte che vengono deliberate. Un Parco Nazionale ha obiettivi e finalità di tutela, conservazione e fruizione della natura che – ha concluso De Petris – è cosa assai diversa da quelli di una Pro loco”.