In occasione della ricorrenza del VII centenario della morte di Dante le celebrazioni forlivesi si arricchiscono di una nuova iniziativa che dal prossimo 15 maggio e sino al 4 agosto sarà offerta alla visita e alla considerazione dei cittadini. Si tratta della mostra storico-documentaria “Ahi serva Italia, di dolore ostello. La fortuna di Dante nel Ventennio” allestita nella centrale piazza Saffi, Palazzo Bianchedi, in angolo con via Volturno.
L’evento espositivo, organizzato su iniziativa e con risorse interamente private, vede il patrocinio gratuito di alcune amministrazioni comunali e il sostegno del sindacato nazionale U.G.L., Unione Generale del Lavoro, Sede di Forlì, e dell’Associazione Pro Vita & Famiglia.
Inoltre, è promosso da “Adesso&Domani. Cultura e Identità. Libera Associazione Culturale-Forlì”, già nella scorsa estate 2020 animatrice della mostra “Badoglio telegrafa. Il sogno africano dell’Impero”, svoltasi a Predappio nella Casa Museo “Benito Mussolini.
La mostra, curata da Franco D’Emilio e Francesco Minutillo, vede l’ampia e fattiva collaborazione del collezionismo storico romagnolo con l’esposizione di cimeli di particolare valore e interesse.
Si tratta di un percorso attraverso diverse sezioni tematiche, ciascuna di ampio approfondimento su quanto concretamente costituì la fortuna di Dante durante il Ventennio: una fortuna indiscutibile, documentata, quale emerge pure dall’analisi testuale delle opere dantesche, soprattutto la Divina Commedia. Il simbolismo, la valenza profetica, il valore letterario innovativo, quasi da esponente di un’avanguardia, sono i temi sui quali la mostra si sofferma, anche in collegamento col mondo intellettuale del Ventennio. La mostra non elude di illustrare il ricorso propagandistico del Fascismo alla figura di Dante, compreso il tema dell’antisemitismo.
Dunque, un viaggio storico sulla celebrazione di Dante nell’Italia fascista, compiuto con il rigore della serena obiettività. Un itinerario storico che senza preclusioni o pregiudizi si offre ai visitatori, consapevoli che la memoria storica si mantenga con l’analisi riflessiva, fuori, quindi, da nostalgie o risentimenti, tra loro contrapposti. Un fattivo contributo alla cultura, intesa davvero come promozione, valorizzazione della vita sociale dei visitatori, forlivesi e non.