«Dopo 62 anni di onorato servizio, la Polizia Stradale di Rocca da oggi, mercoledì 30 giugno 2021, è chiusa e i suoi 5 uomini in organico sono stati trasferiti ad altri incarichi. Una netta sconfitta per il territorio, ma ancora di più per il buon senso e per la politica, apparsa davvero fragile (tutta trasversalmente), rispetto alla volontà burocratica ministeriale scesa in campo da Roma. Basti ricordare che tutte le principali forze politiche si sono espresse per il mantenimento del Distaccamento, eppure chiude. Se si riflette che come cittadini, con democratiche elezioni, scegliamo i politici e non i burocrati, il fatto che siano questi ultimi a “vincere” anche una piccola e semplice partita come questa, fa molto pensare, non in positivo.
Ma come Comitato Civico SS67, che negli ultimi 16 mesi ho coordinato assieme ad Alessandro Ferrini e Riccardo Ragazzini, vogliamo credere ancora nel primato della politica e continueremo a chiedere il perché di tale decisione. Per razionalizzare i costi? No, poiché la sede della caserma di Rocca era concessa in comodato d’uso gratuito da parte del Comune; perché il traffico sulla Strada Statale 67 è diminuito? Niente affatto, rimane problematico come lo è sempre stato e con la positiva riapertura dell’Aeroporto Ridolfi tenderà a crescere. Una motivazione per la chiusura, insomma, non si trova, e soprattutto nessuno dai livelli decisionali romani si è mai degnato di fornirne qualcuna, nonostante il territorio forlivese si sia fatto sentire compatto (cittadini, categorie economiche, deputati, consiglieri regionali, enti locali, sindaci, amministratori vari, partiti, sindacati e associazioni). Sarà necessario avere l’ardire, tutti insieme, di chiedere la riapertura del distaccamento.
La chiusura della Polizia Stradale di Rocca è una vicenda emblematica, dove ci si gioca l’importante partita se esista ancora una politica capace di ascoltare e rappresentare le istanze buone, di buon senso, del territorio, con cittadini che siano considerati ed ascoltati come tali, come meritano e non alla stregua di sudditi».
Vincenzo Bongiorno uno dei coordinatori del Comitato Civico SS67