“Fra tutte le cozzanti assurdità alle quali ho assistito, questa è sicuramente una di quelle nei confronti delle quali non si può tacere. Come coordinatrice uscente di quella che fu la Zona Nord non posso restare silente leggendo le parole del consigliere comunale Andrea Costantini sul risanamento del Palazzone di Villafranca (leggi qui) messo in atto, a dir suo, dall’attuale Amministrazione” è l’attacco di Sara Conficconi alle dichiarazioni del consigliere leghista Costantini.
“Sorriderei se non ci fosse da piangere, lo dico perchè mai come in questo caso nessuno ha salvato nessuno, la donzella in pericolo si è salvata da sola e non per merito di Amministrazioni su cavalli bianchi, ma per merito della volontà dei cittadini che, capitanati dal coordinatore del Comitato di Quartiere Valerio Giulianini, hanno lavorato duramente per trasformare un semi-rudere dal valore storico affettivo che sarebbe rimasto inagibile e valorizzato solo su carta come il Palazzone di Villafranca, in un luogo sede di attività, nido di una delle associazioni più lodevoli, “Il Palazzone” appunto, create proprio dalla cordata di semplici cittadini e membri del Comitato di Quartiere, oggi luogo fulcro di attività, incontri, crocevia di vita per coloro che vivono la zona e non solo” continua Conficconi.
“Per cui basta raccontare false verità, per una volta facciamo i complimenti ai cittadini per quello che hanno fatto nonostante fosse loro tutto avverso, miglioriamo il sistema se lo si ritiene fallace per evitare che altri debbano trovarsi da soli a lottare contro i mulini a vento come è successo a Villafranca e diciamo grazie a Giulianini, al Quartiere e ai volontari che con spirito di partecipazione si sono attivati per adottare un bene comune e renderlo quello che è oggi” insiste la coordinatrice dell’Area Nord.
“E infine mi permetto di suggerire al consigliere comunale Costantini e al favoloso team che ha trasformato il regolamento dei Quartieri che forse sarebbe stato meglio prestare attenzione anche al restauro simile posto in essere dai cittadini di Barisano e Poggio, uniti anche senza vincoli per creare un centro di Riattivazione Comunitaria che purtroppo la pandemia ha costretto a stopparsi e al quale ha poi subito dato il colpo di grazia la riforma che ha separato la volontaria unione di due Quartieri assegnandoli a mega zone diverse, annullando ogni sacrificio, ogni spirito di partecipazione. Abbiamo capito che l’erba in periferia la sanno tagliare meglio dei loro predecessori, ma magari sarebbe arrivato il momento di pensare ai contenuti, non solo alla propaganda. I Quartieri, quelli di una volta, anche i più piccoli, ora dimenticati, potevano fare tutto, peccato che nessuno abbia voluto credergli” conclude Sara Conficconi.