Venerdì scorso l’assessore al welfare Rosaria Tassinari ha fatto visita alla famiglia forlivese Pedri, colpita dal dramma della scomparsa di Sara, un giovane e brillante medico amante del proprio lavoro.
“In questo momento così difficile, ho portato il saluto e la vicinanza dell’Amministrazione comunale di Forlì ai familiari di Sara Pedri. Ho ascoltato con grande attenzione e partecipazione i racconti della madre Mirella e della sorella Emanuela nel dipingere l’impegno di Sara per i malati e la sua voglia di imparare mettendosi al servizio della ricerca nel campo della procreazione assistita. Il messaggio di Sara emerso in queste ultime settimane di ricerche è la cartina di tornasole di una condizione lavorativa sofferente e non isolata, comune ad altri colleghi e colleghe, che in molti casi ha comportato la perdita del posto di lavoro e una situazione di isolamento e fragilità, dove il valore umano della persona è passato in secondo piano rispetto alla dimensione e agli automatismi della struttura ospedaliera”.
“A preoccupare è anche il silenzio agghiacciante piombato sulla vicenda – conclude l’assessora Tassinari – che ancora ne definisce i contorni e i protagonisti. Quella di Sara Pedri è sicuramente una storia amara che parla a tutte le donne, vocate al lavoro e al sacrificio, ma è anche una storia drammatica che ci pone riflessioni importanti sulla tenuta del nostro sistema occupazionale e sulla tutela della persona”.