“La situazione del Comune di Bertinoro impone riflessioni che non possono essere lasciate alle sole, benché spesso centrate, interpretazioni giornalistiche. È vero, a Bertinoro si è determinata una spaccatura che non riguarda solo l’Amministrazione, ma che è anche politica. La vicenda Iper a Santa Maria Nuova, che mi ha vista con la collega Sara Londrillo abbandonare la seduta di giunta sull’approvazione della delibera contenente il secondo Poc (adottato nel 2017 e approvato solo parzialmente nel 2020 proprio perché vertevano importanti osservazioni sulla parte riguardante le “medie strutture di vendita”) ha generato lacerazioni che si dovevano e potevano evitare” attacca Gessica Allegni assessora al welfare e sicurezza del Comune di Bertinoro.
«Diversi giorni prima che la delibera approdasse in giunta, con la collega Londrillo e le nostre rispettive parti politiche, abbiamo chiesto incontri di approfondimento sul tema. Abbiamo prima di tutto avanzato in giunta, alla presenza del sindaco e del vicesindaco con delega all’urbanistica, la richiesta di un tavolo di approfondimento tecnico, che ci è stata negata, come ci sono state negate molte altre richieste di confronto, sia tecnico che politico, che avrebbe quantomeno aiutato a trovare una via di uscita comune. Ci è stato detto che la delibera non si poteva rinviare (nonostante il Poc possa essere approvato entro gennaio 2022) e modificare, mentre poi lo si è fatto, dimezzando il piano iniziale, a seguito del disinteressamento di uno dei privati, dopo la mobilitazione di associazioni di categoria e sindacati. Una modifica dunque “subita”, non sopraggiunta per scelta politica. Un pasticcio, nel quale si sono avvicendate riunioni di cui come assessori siamo venuti a sapere dai giornali e informazioni non condivise» continua l’esponente di èViva.
«Per quanto tutto questo possa essere legittimo (non sono io a dover dire il contrario) certamente è stato inopportuno e ha generato tensioni ulteriori a quelle che già c’erano, a causa dell’immobilismo politico che caratterizza il nostro Comune a poche settimane dal voto. Io e la collega Londrillo abbiamo posto questioni di merito che sono state liquidate, in un comunicato del capogruppo di maggioranza, come “strumentali”. E ancora non ho capito cosa possa esserci di strumentale nel dire che il mondo è cambiato, che la proliferazione dei grandi centri commerciali è anacronistica (tanto che le stesse catene commerciali si stanno interrogando sui futuri insediamenti) e mette a rischio occupazione e attività locali, che sono passati anni da quando quel POC è stato presentato e che le osservazioni pervenute, in particolare dalla Provincia di cui il nostro sindaco è anche presidente, avrebbero dovuto far riflettere; che è mancata, come sottolineato dai sindaci PD del territorio (Forlimpopoli e Cesena) la necessaria pianificazione territoriale…» insiste Allegni.
«Trovo molto più strumentale affermare, come è stato fatto nel corso del consiglio, che grazie all’Iper finalmente regaleremo a Bertinoro infrastrutture come la rotonda di Panighina o la messa in sicurezza della via Santa Croce… Quando 5 anni fa mi candidai alle primarie dicendo che la rotonda era una priorità, mi veniva detto che sbagliavo. Che doveva essere Anas ad occuparsene ed era stato giusto anni addietro rinunciare ad un ingente finanziamento già previsto dall’allora bilancio provinciale. Inoltre, è già stato annunciato che la rotonda si farà grazie ai nuovi finanziamenti della Provincia, quindi continuare a legarla al centro commerciale è fuorviante. Aggiungo, a questo proposito, una domanda: davvero possiamo far passare l’idea che le infrastrutture pubbliche possano essere realizzate solo al prezzo di ingenti insediamenti privati?» si chiede l’assessora.
«Voglio esprimere la mia solidarietà umana e politica alla collega Londrillo per le accuse che le sono state rivolte, alcune delle quali lesive della sua dignità personale. Ho avuto modo di conoscerla in questi pochi anni di lavoro comune e di poterne stimare l’integrità morale, la passione che mette nel proprio lavoro e la grande capacità di raggiungere risultati e credo che meritasse maggior rispetto. Io vorrei tanto potermi confrontare, alla fine di questo mandato amministrativo, sulla visione che abbiamo del nostro Comune, per capire se ci sono ancora elementi che ci tengono insieme. Sono poco interessata alle questioni interne al PD di Bertinoro, ma vorrei che la si smettesse con la presunzione di pensare di poter decidere in pochi sulla testa dei cittadini. E questa ipotesi di “staffetta” tra il sindaco Gabriele Fratto e il vicesindaco Mirko Capuano, di cui apprendo dai giornali, in particolare dopo quanto accaduto, non mi sembra la strada giusta da seguire. Per quanto ancora vogliamo rimandare una discussione franca e pubblica su questi 5 anni? Prendo atto della mancanza di condivisione in cui si persevera, mettendo sempre più a rischio la tenuta di una coalizione già deteriorata. Mentre il Partito Democratico di Letta lancia le Agorà, volte a costruire un centrosinistra largo e plurale e aperte alla partecipazione delle tante forze politiche che ne fanno parte, comprese Europa Verde e la sinistra, il partito bertinorese sceglie l’isolamento. Mi auguro che a livello provinciale ci sia una maggiore volontà di dialogo. Insomma i problemi ci sono, fingere che non sia così e continuare a tacere non serve. Se siano risolvibili o no dipende in primo luogo da chi ha fin qui voluto evitare coinvolgimento e condivisione. Per parte mia cercherò il modo, innanzitutto, per comunicare pubblicamente ai bertinoresi le ragioni delle scelte fatte in questi giorni, raccogliere pareri e anche critiche. Perché in tutto questo sono stati i cittadini i primi ad essere colpevolmente esclusi da scelte che riguardano il loro futuro” conclude Gessica Allegni.