“Italia Viva non ha partecipato al tavolo del centrosinistra su Bertinoro. Le scelte urbanistiche degli ultimi tempi, irriguardose verso la realtà di Santa Maria nuova, al di fuori di ogni programmazione territoriale e anti storica, unitamente al metodo col quale è stato defenestrato il sindaco Gabriele Fratto, sono inaccettabili e lontani dal nostro modo di intendere la politica” si legge in una nota.
“A Fratto, tra l’altro – continua – venne chiesto un sacrificio personale perché 5 anni fa non si trovava un candidato sindaco e Mirko Capuano non se la sentiva di correre; sempre a Fratto venne chiesto il sacrificio di accettare il ruolo di presidente della Provincia perché non si trovavano altri sindaci disposti a ricoprirlo. Ora a Fratto viene detto sostanzialmente di essere un incapace e si propone come alternativa a questi 5 anni il suo vicesindaco: Mirko Capuano“.
“A cose già decise, poi, si chiede di incontrare le forze del centrosinistra. Quando abbiamo scelto di fondare Italia Viva lo abbiamo fatto con un atto di coraggio e di libertà; quella stessa libertà che rivendichiamo nella scelta di non partecipare a nessun tavolo (nemmeno quello della lista alternativa, si intende) e in attesa di comprendere programmi, idee e prospettive per il futuro del territorio. Ci sentiamo una forza centrale che guarda al centrosinistra, ma non a prescindere da idee, persone e programmi.
A Bertinoro le liste sono civiche per antonomasia, non ci sono simboli nazionali come per tutte le elezioni nei Comuni al di sotto dei 15mila abitanti: gli elettori decideranno sulla base della credibilità delle persone e dei programmi e non su indicazione dei partiti nazionali. I grandi assenti di queste elezioni non sono i partiti, fin troppo presenti; ma le idee e le proposte per costruire il futuro di Bertinoro e delle sue 14 frazioni. Se il percorso fosse stato impostato su questo, ci saremmo stati fin dall’inizio” conclude Italia Viva.