I soci del ‘Crame’ in visita all’abbazia benedettina di San Donnino in Soglio

Abbazia San Donnino in Soglio

Sarà Gabriele Zelli a raccontare la storia dell’Abbazia di San Donnino di Rocca San Casciano al centinaio di socie, di soci dell’Associazione C.R.A.M.E. (Club Romagnolo Auto e Moto d’Epoca) di Imola, che ha deciso di passare la mattinata di sabato 30 ottobre scoprendo uno straordinario monumento del nostro territorio.
L’abbazia benedettina di San Donnino in Soglio, dedicata al santo martirizzato a Fidenza nel III secolo e protettore della città emiliana, si trova a circa quattro chilometri dal centro di Rocca San Casciano, verso San Zeno e Galeata. Si fa risalire all’anno Mille la costruzione della prima chiesa, comunque documentata dal 1214, e del convento, probabilmente alle dipendenze dell’abbazia di San Benedetto in Alpe (risalente al IX secolo) o come eremo dell’abbazia benedettina di Sant’Andrea di Dovadola.

L’antico luogo di culto si presentava a tre navate, con abside affrescata nel Trecento da artisti di scuola riminese. Gli affreschi originali, di cui restano ampie tracce, raccontavano la vita di San Donnino (III secolo-296). Mentre le antiche sculture romaniche in pietra d’Istria sono state incastonate nella facciata della chiesa durante gli importanti lavori eseguiti sull’edificio nel Settecento, che l’hanno ampiamente rimaneggiato e reso più piccolo a una sola navata. Si può notare che la scultura di sinistra raffigura San Pietro che regge nella mano destra il pastorale e nell’altra le chiavi del Paradiso; al centro l’Agnello con la croce e sulla destra un monaco con un incensiere fumante. Sotto la scritta “Hoc Opus Fecit Dominus Petrus Abas” sono visibili le sculture di tre dei quattro evangelisti.

Ancora oggi la chiesa è affiancata dall’ex palazzo abbaziale, che, con la sua base a scarpata e le mura possenti, presenta tuttora la struttura difensiva dell’intera costruzione medievale. Fu, infatti, il medioevo il periodo di massimo splendore di quest’abbazia, centro spirituale, culturale ed economico sull’Appennino; legata alle abbazie di San Benedetto in Alpe, di Sant’Ellero e all’eremo di Camaldoli. Aveva anche legami di dominio sui vicini castelli di Montecerro, Orsarola e Montevecchio dei Rocchi, località descritte dalla “Descriptio romandiolae” del cardinal Anglico nel 1371. Nel 1337 San Donnino è citato nel capitolo monastico di quell’anno come secondo convento della diocesi di Forlimpopoli, convento che fu soppresso dopo il Concilio di Trento (concluso nel 1563), ad opera di San Carlo Borromeo, legato del Papa a Ravenna.

Da allora l’abbazia di San Donnino è rimasta parrocchia ed è meta di escursionisti per la bellezza dell’ambiente e del panorama, oltre che per il fascino spirituale e storico della località. Di recente sono stati eseguiti i lavori di restauro del chiostro mentre sono necessari altri interventi, in particolare al tetto, per i quali si è ipotizzato di costituire un comitato per la raccolta dei fondi necessari.
L’Associazione C.R.A.M.E. (Club Romagnolo Auto e Moto d’Epoca) di Imola è stata costituita nel 1966 allo scopo di diffondere e tutelare la ricerca, il restauro e la conservazione di veicoli di interesse storico e, in affiancamento a questo, di far rivivere manifestazioni di prestigio che, nella loro versione originaria, hanno segnato la storia dello sport automobilistico regionale, nazionale e anche internazionale.

Stiamo parlando della rievocazione della “Coppa Florio” e di quella del “Circuito del Savio”, della “Rimini-San Marino” e di numerose manifestazioni a tema, quali il “Circuito dei Tre Monti”, il “Quattro cilindri”, il “Bicilindrico”, il “Raduno delle Nonne” (raduno che ha gettato le basi del Club), il “Costa a Costa” e la “Transappenninica”. Nel corso degli anni l’associazione ha promosso inoltre iniziative che hanno portato gli aderenti a conoscere molte località della Romagna e non solo, come quella che si svolgerà domenica che ha come titolo “Il CRAME incontra le abbazie dimenticate”.
I partecipanti concluderanno la mattina con il pranzo, a base di baccalà, che verrà consumato negli stand dell’Associazione di Quartiere Vecchiazzano, Ladino, Massa in via Castel Latino in occasione della sagra dedicata a questa specie ittica.

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